GIOVANNI PENSABENE“Nei prossimi giorni il Consiglio Comunale sarà chiamato a ratificare aliquote IMU già decise dalla Giunta e praticamente immodificabili e indiscutibili perché sennò scadono i termini dell’approvazione. Un copione già visto! Poi si farà un altro Consiglio per l’approvazione del  Bilancio consuntivo 2102, entro la fine di aprile. L’unica cosa di cui non si parla è il Bilancio di previsione 2013, eppure sta già determinando le scelte della Giunta. Scelte di carattere strategico assunte senza nessuna discussione in Consiglio Comunale, che continua ad essere, nonostante Brignolo, l’Organo depositario delle funzioni di indirizzo dell’Amministrazione Comunale. E pensare che si fanno chiamare Partito Democratico! Ad Asti questa definizione è ormai diventata praticamente un ossimoro! (come dire ghiaccio bollente o silenzio assordante). I consiglieri, almeno quelli di minoranza, apprendono dai giornali le scelte dei tagli operati da Brignolo & Co.. Tagli che non solo non hanno avuto l’indicazione del Consiglio Comunale ma vanno addirittura in contrasto con opinioni largamente condivise dallo stesso. Si pensi al massacro del trasporto pubblico cittadino, registrato peraltro in modo notarile dal nuovo Cda dell’ASP, annunciato dopo che in soli 2 mesi Asti ha superato il “bonus” di 35 sforamenti sull’inquinamento da polveri sottili consentito dalla legge. Generalmente il Piano di azione, obbligatorio per legge, prevede tra le prime iniziative di sensibilizzazione le cosiddette “domeniche senza auto”. La Giunta Brignolo ha invece scelto le “domeniche senza autobus” e gli altri giorni della settimana comunque con meno autobus. Verrà tolta anche la linea festiva di servizio verso l’ospedale senza mettere in discussione invece l’inutile gratuità delle navette elettriche del centro storico. Come se in una famiglia si togliesse, per risparmiare, la merenda ai ragazzi ma i genitori continuassero a fumare 3 pacchetti di Marlboro al giorno! L’ordine del giorno, approvato quasi all’unanimità dal Consiglio Comunale, sulla mobilità cittadina si conludeva con l’impegno a convocare un “Consiglio Comunale aperto” sui problemi della viabilità e della mobilità a cominciare dal trasporto pubblico. Quest’appuntamento non è più rinviabile! Non si può decretare la morte del trasporto pubblico locale senza neanche discuterlo nella sede propria delle decisioni che è il Consiglio Comunale”.   Giovanni Pensabene