Giovanni Pensabene“Secondo quanto apprendiamo dagli organi di informazione, il direttore dell’Atc di Asti avrebbe   speso indebitamente circa un milione di euro, sottraendo contanti ed utilizzando la carta di credito   messa a disposizione dall’Agenzia.  Il dottor Santoro si è addossato tutte le responsabilità. Si è giocato, presumo, il suo posto di lavoro  e risponderà nelle sedi opportune delle sue malefatte. Ma alla cittadinanza, agli assegnatari, a quelle centinaia di famiglie che affollano le liste di attesa delle case popolari, chi risponderà?  I partiti che hanno “piazzato” i loro uomini nei Consigli di Amministrazione ora si affrettano a richiedere commissioni di inchiesta, centri unici regionali per le abitazioni pubbliche, verifiche dei finanziamenti erogati dal Comune all’Atc ecc. Ma come vogliamo definire il non  accorgersi dell’uso abnorme della carta di credito affidata al direttore? Cosa dobbiamo pensare di amministratori, nominati dagli Enti Locali, che non si sono accorti della non corrispondenza tra somme versate e somme messe a bilancio? Non vogliamo credere neanche lontanamente che ci possano essere state collusioni e quindi non ci resta che pensare che gli Enti Locali abbiano  nominato nei Consigli di Amministrazione di un ente importante come l’Atc degli incapaci.  Ai revisori dei conti va il nostro sostegno poiché si sono accorti degli “ammanchi” e lo hanno segnalato alla magistratura. Anche in questo caso, però, qualche dubbio sulla reale oculatezza di chi  doveva vigilare sui conti appare legittimo se è vero che le sottrazioni sono cominciate dal 2008 (o   addirittura 2005,secondo altre fonti).  Alcune domande a chi governa gli Enti Locali che nominano i Consigli di amministrazione sono d’obbligo:  È possibile conoscere la vera retribuzione dei cosiddetti manager pubblici e pubblico/privati che operano nella nostra città?  Si potrebbe decidere che in capo a Dirigenti, Amministratori Delegati, Presidenti ecc. non possono esserci carte di credito e possibilità di spesa fuori dal controllo dei Consigli di Amministrazione? Perché non prevedere una rappresentanza degli utenti nei Consigli di Amministrazione con   poteri di controllo degli atti e della spesa, magari al posto dei rappresentanti nominati dai  partiti?” Giovanni Pensabene