cani“Leggo su alcuni organi di informazione che il Sindaco di Asti e la consigliera regionale Angela Motta hanno incontrato il signor Colonna, responsabile nazionale di Eital (Ente Italiano tutela animali) presso il canile interno al carcere di Quarto. I due politici nostrani hanno fatto visita ai cuccioli sequestrati qualche tempo fa (per maltrattamento?) in Emilia Romagna e approdati, non si sa bene per quale motivo, ad Asti. La vicenda non è passata inosservata perché accompagnata da grancassa pubblicitaria e perché soggetti e istituzioni, solitamente restii ad offrire aiuto al nostro canile municipale (come federfarma per esempio), non si sono lasciati sfuggire l’occasione di una vetrina mediatica a buon mercato. Nel corso dell’incontro, stando a quanto riportato dagli organi di informazione, il Sindaco è stato sollecitato circa la necessità che Asti si doti di una struttura autorizzata ad ospitare animali sottoposti a sequestro giudiziario ed a fornire una sede all’associazione di cui sopra. Questo ci riporta all’interrogativo iniziale e mi chiedo se il Sindaco, oltre a farsi sollecitare e fotografare, abbia chiesto ragione del perché un sequestro operato nella notte tra il 2 e il 3 aprile a Fidenza abbia poi trovato approdo ad Asti, dove non esiste un centro autorizzato ad ospitare animali sottoposti a sequestro giudiziario. Centro che esiste invece a Voghera (vedi sito del ministero della salute) che sulla strada da Fidenza si incrocia ben prima di Asti. Perché non ci si è diretti a Galbiate, Valgreghentino, Imbersago, Ovada, Tortona, tutte località più vicine a Fidenza rispetto ad Asti e dotate di una struttura riconociuta ad ospitare animali sottoposti a sequestro giudiziario. Altri interrogativi che spero il Sindaco abbia posto sono: quale autorità giudiziaria ha disposto il trasferimento degli animali fino ad Asti? Il Servizio veterinario della nostra ASL è stato preventivamente informato dell’arrivo dei cuccioli? Se sì, ha dato un parere positivo ad acoglierli? Presso quale struttura? Il canile interno del carcere di Asti, che non risulta tra le strutture autorizzate dal ministero della sanità, ha qualche deroga particolare ad ospitare gli animali sottoposti a sequestro giudiziario?

Asti ha impiegato qualche lustro a dotarsi di un canile municipale degno di questo nome e la struttura funziona grazie allo straordinario impegno dei volontari dell’AZA che gestiscono quasi 200 cani con un contributo annuale del Comune inferiore a 100.000 euro, pensare che il Sindaco riesca a trovare i soldi per una ulteriore struttura mi risulta difficile”.

 

 Giovanni Pensabene