Atc“Giovedì 20 novembre,  col patteggiamento da parte dell’unico imputato in tribunale ad Asti, ed a meno di opposizione della procura generale, si è chiusa la vicenda nota come “Scandalo Atc”. I fatti: il direttore amministrativo dell’Agenzia Territoriale per la Casa Pierino Santoro nel corso dell’ultimo decennio “distrae” dalle casse dell’agenzia,  a proprio favore, una somma di denaro attorno ai 10 milioni di euro (circa 20 mdi di vecchie lire) sufficiente per la costruzione di almeno un centinaio di appartamenti che, seppure non  risolutivi del “problema casa” per la provincia di asti, lo avrebbero notevolmente alleggerito. per tutto un decennio, di un simile comportamento, nessuno, in atc e non solo, sembra accorgersi di nulla. La vicenda si è chiusa con il patteggiamento di una pena detentiva di anni 4 e mesi 2 e una multa/ammenda pari a 800.000 (meno del 10% della somma distratta) cui va aggiunto il sequestro di beni mobili ed immobili per circa 4 milioni di euro. Il colpevole ha “pagato” e giusitizia è stata fatta; era una delle soluzioni possibili ed in quanto tale va accolta e rispettata, poichè, a norma dell’art 27 della costituzione, “la responsabilità penale è personale”. Ma  esistono  altre responsabilità?, e, se si, in capo a chi? Per noi, si! In primis, c’è una responsabilità amministrativa  da parte di coloro che dovevano vigilare; i revisori contabili ed il cda dell’agenzia che, malgrado il lungo tempo, non si sono accorti di nulla. Se anche la corte dei conti riterrà  esistere tale responsabilità, questi signori saranno chiamati a rispondere del danno erariale procurato e condannati al suo risarcimento. E giustizia sarà stata fatta! Nondimeno rimarrà ancora un’ultima responsabilità, se possibile,  ancora più grave: quella politica. Intendiamoci non si intende qui affermare che i politici abbiano tratto beneficio alcuno, per sè o per i propri partiti o movimenti, da questa situazione. si intende, invece, chiedere loro conto della nomina dei consigli di amministrazione e dei revisori e del loro perdurare in carica percependone gli emolumenti, malgrado la palese inadeguatezza dimostrata. Meglio sarebbe stato che i politici stessi  ne avessero sollecitato le dimissioni, per stornare da loro eventuali sospetti di collusione. L’assenza di tale sollecito finisce invece, almeno per noi, per renderli direttamente corresponsabili, quanto meno eticamente, del comportamento dei loro prescelti. Infine, ci  auguriamo che, allorchè si dovranno, a breve, nominare nuovi membri del cda e del collegio dei revisori, la scelta dei politici ricada  su persone attente e vigili, oltrecchè competenti, e che la procedura per la loro selezione sia la più trasparente e partecipata possibile, acciocchè simili eventi non abbiano mai più a riproporsi”. Luigi Sposato a nome di un gruppo di iscritti e simpatizzanti al Pd