elena pascali“L’Europa è a un bivio, i suoi cittadini devono riprendersela”. Inizia così l’appello della lista Tsipras per le elezioni Europee firmato in meno di 9 giorni da 14.000 cittadini.  SEL ha aderito con convinzione al progetto della lista a sostegno della candidatura di Alexis Tsipras alla Presidenza della Commissione Europea e al suo piano di dieci punti contro la crisi.

E’ un progetto in cui partiti, associazioni e movimenti che in questi anni si sono battuti contro le politiche neoliberiste hanno trovato una casa comune per iniziare una lotta serrata e ricostruire quella Europa dei popoli che aveva animato i padri costituenti nell’immediato dopoguerra.

Tutti i soggetti costituenti della lista hanno accettato l’idea di partecipare alla pari, senza alcuna volontà e intenzione di egemonie.

Le candidate e i candidati di L’altra Europa con Tsipras a partire dal capolista della circoscrizione Nord Ovest Curzio Maltese si battono per una Europa dei diritti, delle libertà individuali e collettive, dei beni comuni, contro la stupidità dei razzismi e dei nazionalismi. Chiedono investimenti su ricerca, energie rinnovabili, formazione, trasporti comuni e difesa del patrimonio culturale.

La politica attuale è ancora lontana dai problemi concreti e molto attenta a ridisegnare leggi su misura in campo elettorale. Questa immagine fotografica ma purtroppo reale ci deve fare riflettere sulla urgenza e sulla indifferibilità di segnare, per contenuti e per metodi, un cambio profondo del modo che la sinistra ha utilizzato da troppo tempo di rapportarsi ai problemi e alle persone.

Per questo motivo SEL non sosterrà in modo particolare alcuna candidatura di bandiera o localistica ma promuoverà la conoscenza e il confronto con tutti i candidati e le candidate . Vogliamo costruire un percorso per la (ri)nascita di un grande soggetto politico capace anche in Italia, come avvenuto in Grecia, di diventare  la casa di una sinistra senza troppi aggettivi; una sinistra ecologica che sappia di nuovo entrare in sintonia con il mondo del lavoro, dei diritti negati, delle persone che ormai da troppo tempo sentono prospettare per il loro futuro solo sacrifici e privazioni. Per ricostruire l’Europa è necessario cambiarla e cambiarla ora”.

 

Federazione di Sel Asti