canelli“Ringraziamo per ora tutti quelli che a vario titolo e in vario modo hanno contribuito, o portando qualche borsa di aiuti o aiutandoci economicamente a comprare altro, al primo carico di maglie, coperte e generi alimentari che come PRC di Asti in occasione della nostra seconda visita, abbiamo portato al campo dei braccianti a Canelli.  La raccolta continua, già altre persone ci hanno chiesto: all’inizio della prossima settimana porteremo altri generi al centro accoglienza migranti di Canelli e assieme a loro distribuiremo. Passando dal momento della solidarietà, per noi assolutamente necessaria ma non sufficiente, al momento della denuncia politica pensiamo che non si possa ambire a divenire territorio patrimonio dell’umanità  e tollerare condizioni di sfruttamento disumane e intendiamo porre alcune questioni all’opinione pubblica. Questi lavoratori, accampati in condizioni inumane, quanto vengono retribuiti? Quante ore consecutive lavorano al giorno? Sono regolarmente assicurati all’Inail e all’Inps? Le prefetture, i Comuni, le autorità sanitarie, gli organi ispettivi perché permettono il verificarsi di situazioni di questo genere, per molti versi simili a situazioni tristemente note in altre zone del nostro paese come quelle imposte dal caporalato a Rosarno o dallo sfruttamento lavorativo a Castelnuovo Scrivia o dal disinteresse delle amministrazioni a Saluzzo? Corrisponde a verità che esistono centri di reclutamento e di intermediazioni di questa manodopera e in caso quale è la quota dei loro “servigi” e chi li paga? In attesa di ricevere puntuale risposta a queste importantissime questioni, nei prossimi giorni andremo di nuovo a Canelli.  
 
Nel frattempo ribadiamo con forza che nessun caporalato deve poter esistere nelle nostre zone, esigiamo che si risolvano subito i problemi che nascono da condizioni di permanenza e di lavoro che puzzano di sfruttamento e crediamo fermamente che i nostri prodotti non possano essere marchiati da inciviltà e lavoro nero!” Nicolò Ollino, Segretario Provinciale PRC Asti