Giovedì 18 aprile alle 21 al Teatro Alfieri arriva “Attenti a quei tre”, ultimo concerto della rassegna Progressivamente che vedrà sul palco del Teatro Alfieri tre protagonisti  della storia della musica italiana anni 60/70: Sandro Giacobbe, Michele e Dino. Lo spettacolo è un viaggio di due ore e mezza tra le canzoni più famose dei tre cantanti: dai successi di Michele “Se mi vuoi lasciare” e “Dite a Laura che l’amo”, a “Te lo leggo negli occhi” e “Gli occhi miei” di Dino, passando per il ricco canzoniere di Sandro Giacobbe, che vanta titoli come “Signora mia”, “Sei musica”, “Il giardino proibito” e “Gli occhi di tua madre”. Il tutto arricchito da aneddoti, sketch, improvvisazioni, nuove canzoni e altri classici che hanno accompagnato intere generazioni. “L’idea di andare in tour insieme – spiega Sandro Giacobbe – è venuta a Michele: mi sono incontrato spesso con lui e Dino durante tante trasmissioni televisive, e lavorare con loro è un vero piacere. Michele poi è genovese come me, quindi abbiamo un background musicale comune. Ho valutato attentamente la proposta e ho pensato che sarebbe stato bello fare non un semplice concerto ma un vero e proprio spettacolo che celebrasse quegli anni. Ho scritto i testi e durante lo show faccio un po’ da anfitrione. Oltre a tutti i nostri successi, eseguiremo anche altri brani storici degli anni 60/70 di altri artisti. Vogliamo creare un filo diretto con il pubblico e trasportarli in quelle atmosfere e in quelle canzoni”. Secondo lei perché la musica di quel periodo continua a piacere così tanto, anche ai giovanissimi? “Perché è un’epoca irripetibile, piena di fascino. Dai Beatles in poi è stato un crescendo straordinario, sulla loro scia sono nati altri artisti che hanno influenzato generazioni. I miei miti assoluti restano proprio i Beatles. Ho amato moltissimo anche Lucio Battisti. Oggi ascolto tanta musica nuova: ad esempio mi piace Marco Mengoni. Ci sono ancora autori bravi, ma le canzoni oggi durano di meno, vengono bruciate dai media”. Lei è ancora molto attivo dal punto di vista discografico. Come è cambiato questo mondo? “Io continuo a scrivere e cantare perché ho una forte passione e una gran voglia di esprimermi. Da qualche anno sono anche discografico di me stesso, lavoro con un’etichetta indipendente. Purtroppo non esistono più trasmissioni televisive come il Festivalbar o Un disco per l’estate dove poter promuovere le nuove canzoni. Le major non cercano più nuovi talenti, ma si affidano a programmi come X Factor e Amici. Per i giovani è più difficile emergere. Sta lavorando ad altri progetti? “Sì, sto registrando un cd di inediti, contiene alcune canzoni nelle quali credo molto e che mi impegnerò a promuovere come meritano. Tra queste c’è “Insieme noi” che chiuderà lo spettacolo all’Alfieri”. L’intervista integrale verrà pubblicata sul numero della Gazzetta d’Asti in edicola venerdì. Biglietti: 18 / 12 euro Ridotto bambini: 5 euro. Per informazioni e prenotazioni: 0141/399057 – 0141/399040. Alexander Macinante