“La discussione di ieri sera in consiglio comunale sul lotto 2.1.dir dell’Asti Cuneo (più genericamente conosciuta come tangenziale sud ovest) ha di fatto posto la parola fine alla realizzazione dell’infrastruttura viaria in progetto da decenni . Non sarà contenta l’estrema sinistra (adiuvata da parti di maggioranza) che si è vista bocciare un ordine del giorno che chiedeva la rinegoziazione con la società concessionaria autostradale ed il totale stralcio dell’opera, ma l’ODG approvato con un colpo di mano dalla sola maggioranza di centro sinistra in comune, avrà nel tempo lo stesso effetto auspicato da Pensabene e compagni. Occorre una breve cronistoria per meglio comprendere le fasi di un’intricatissima vicenda che ha le sue origini in una pianificazione che risale a fine anni 80 ; nel piano regolatore del 1994 esisteva un tracciato in gran parte ancora simile a quello presente sulla strumentazione urbanistica esistente, mentre nel 2004 l’attuale sindaco di Asti (ai tempi assessore all’urbanistica) siglava insieme alla Provincia (amministrata dal centro destra) un protocollo d’intesa che prevedeva la realizzazione dell’opera (nel frattempo affidata ad una concessionaria autostradale con gara d’appalto a livello europeo) con due gallerie per senso di marcia nella zona di corso Alba ed una bretella di collegamento tra Asti Ovest ed il nuovo ospedale. Il tracciato venuto agli onori delle cronache nazionali per i costi spropositati al km (peraltro non calcolati appositamente sulle opere accessorie come le bretelle di collegamento e comunque sostenuti dal concessionario privato) ha subito più battute d’arresto a livello ministeriale, facendo addivenire le amministrazioni provinciali e comunali nel 2011 (entrambe di centro destra) ad assecondare la possibilità alternativa di un tracciato più leggero (categoria C! una corsia per senso di marcia ed una sola galleria) a fronte di una compensazione per il risparmio dei costi ottenuto, da riversare su opere da realizzare da parte della concessionaria Asti Cuneo SPA sul territorio astigiano (come le famose complanari sul tratto 2.1.A – corso Savona Asti est mai previste nel progetto preliminare). Dopo una campagna elettorale che, dovendo riunire forze molto eterogenee, aveva previsto da parte di Brignolo uno studio di tracciati alternativi, l’attuale sindaco tenendo fede agli impegni presi in tempo di elezioni, ma rimangiandosi completamente quanto sottoscritto nel 2004, ha di fatto affossato la realizzazione concreta della TSO chiedendo testualmente “la sospensione della procedura relativa al lotto 2.1.Dir dell’Asti-Cuneo affinchè si proceda alla più corretta individuazione del corridoio”. Cari astigiani rassegnatevi : per i prossimi 20 anni non vedrete nessuna tangenziale e scordatevi anche i 160 milioni di euro di lavoro ed indotto che la sua realizzazione (con i costi rivisti sul tracciato di categoria C1) avrebbe inevitabilmente portato almeno in parte al territorio”. Fabrizio Imerito