wi-fi“Dopo tanti anni di attesa anche il Comune di Asti si è dotato di un servizio wi-fi gratuito per i cittadini e per i turisti, grazie all’installazione di dodici hotspot. L’informazione libera, gratuita e sempre accessibile dovrebbe essere la base per ogni democrazia, per questo ritengo che la strada da percorrere per le nostre città sia sempre più quella di offrire ai cittadini la connessione gratuita e aperta. Il problema è che ad Asti, come in altre realtà, il servizio è sì gratuito, ma solo per un massimo di due ore al giorno, e non è aperto visto che per navigare è necessario registrare un numero di telefono al quale verrà inviata una password. L’Italia è stata oggetto di una delle peggiori normative in materia di accesso alla rete, la legge Pisanu, superata in parte nel 2011. Nello stesso anno la Regione Piemonte ha approvato un’importantissima legge, la 5/2011 comunemente conosciuta come “legge sul wifi libero” che ha fissato un  principio riconosciuto in tutti i paesi più avanzati: l’accesso libero alla rete, senza limiti di tempo e autenticazione è un diritto del cittadino. Per questo motivo è stato possibile aprire le reti di circa 130 sedi regionali e finanziare alcune decine di piccoli comuni piemontesi per garantire questo diritto a un’ampia fetta di cittadini. Viste queste premesse, credo che il nostro Comune possa e debba fare di più. Richiedere un numero di telefono vuol dire escludere in blocco tutte le persone straniere in visita che, per registrarsi, dovrebbero acquistare una sim italiana. Un bizantinismo semplicemente sconosciuto negli altri paesi e che non viene compreso, così come non viene compreso il limite orario giornaliero”. Domenico Angelino