BIAGIO RICCIONel 2015 piccole imprese e famiglie rischiano di non vedere i 700 milioni di risparmi sul costo  dell’energia elettrica previsti dal decreto taglia-bollette. L’allarme arriva dal presidente di  Confartigianato Asti Biagio Riccio. “Ad annullare i benefici per i consumatori – spiega Riccio – è l’effetto di una norma  della Legge di stabilità che prevede la cessione della rete elettrica delle Ferrovie dello Stato a Terna  (il gestore del sistema di trasmissione nazionale di energia elettrica).  Costo della vendita circa 1 miliardo di euro, tale è il valore della rete elettrica delle Fs che, in questi  anni, è stata in gran parte finanziata con contributi pubblici, quindi con le tasse dei cittadini. E  ora questo miliardo, oltre a 100 milioni per interventi di manutenzione della rete, Terna li potrà  recuperare, guarda caso, proprio con aumenti delle tariffe dell’energia elettrica.  Un’operazione a costo zero, anzi, vantaggiosa per Fs e Terna, ma che potrebbe gravare  pesantemente sulle tasche dei cittadini. I quali, pagheranno due volte”. “Con le norme ‘tagliabollette’ del Decreto competitività – Biagio Riccio – ci aspettavamo un’inversione di tendenza nelle politiche sul costo dell’energia  che pesa soprattutto sugli artigiani e sulle piccole imprese e ne compromette la competitività. Basti  dire che le Pmi italiane pagano l’energia il 30% in più rispetto alla media europea. Invece, sembra  continuare un comportamento contradditorio da parte del Governo: con una mano dà, con l’altra  prende dalle tasche degli imprenditori e dei cittadini per operazioni di finanza pubblica. Una sorta  di gioco delle tre carte: e in questo caso, dall’operazione Fs-Terna, gli unici a rimetterci sarebbero,  ancora una volta, proprio i consumatori”.