Il presidente della Regione, Roberto Cota, e l’assessore all’Innovazione, Agostino Ghiglia, hanno presentato ieri alla stampa il quadro degli interventi previsti per la riorganizzazione del Csi e delle attività ICT in Piemonte. Una riforma ambiziosa, che ha tra i suoi obiettivi la razionalizzazione delle spesa, la centralizzazione degli acquisti, la valorizzazione delle professionalistà che operano all’interno del Consorzio e la salvaguardia dei lavoratori, 1200 dipendenti. La riorganizzazione prevede da una parte una ripartizione di funzioni tra Agenzia, con compiti di governo e indirizzo strategico delle politiche ICT pubbliche, e Fabbrica, ovvero il complesso delle attività di realizzazione e gestione, che sarà data in gestione a privati attraverso gare quinquennali, dall’altra il trasferimento al Csi di tutte le attività ICT del comparto sanitario, oggi gestite direttamente dalle Aziende sanitarie regionali, con l’obiettivo di razionalizzare e ammodernare il Sistema Informativo Sanitario. “Si tratta – ha detto il presidente Cota – di un’altra delle riforme che stiamo portando avanti come Giunta regionale, che risponde a criteri di efficienza e di abbattimento di costi inutili e su cui c’è il consenso da parte delle amministrazioni locali. Riforma – ha precisato il presidente – che tiene comunque conto del fatto che il Csi non è una scatola vuota, ma che ci sono lavoratori e professionalità che intendiamo salvaguardare: ecco perché vogliamo dar fiducia alla struttura, affidandole tutta la parte informatica relativa alla sanità piemontese, e nel contempo metteremo sul mercato la gestione del servizio, a tutela di tutti gli enti consorziati e per un’ulteriore garanzia di competitività. Questo comporterà  un grosso risparmio, soprattutto per quanto riguarda la Sanità, perché avremo un unico centro di spesa per quanto riguarda i servizi informatici”. L’insieme delle attività nell’ambito dell’ICT pubblico da conferire al Csi ammontano a circa 185 milioni di euro: “I benefici economici di questa grande operazione, la seconda grande riforma dopo quella di SCR – ha spiegato l’assessore Ghiglia – saranno rilevanti. Tra il 2014 e il 2015 sono previsti risparmi per oltre 40 milioni di euro in ambito ICT e fino a 70 milioni sulla spesa complessiva della PA piemontese. Come assessore all’Innovazione ho portato avanti questa partita, non semplice, ma in cui credo fermamente, perché rappresenta la sfida dell’ICT piemontese – ha sottolineato Ghiglia – Avremmo potuto fare un piccolo Csi per gestire solo i nostri servizi, e forse a qualcuno sarebbe piaciuto di più così, abbiamo invece fatto un ragionamento di sistema per attuare un vero piano di rilancio, che tiene conto dell’importanza di salvaguardare i posti di lavoro e valorizzare il sistema di competenze e asset immateriali, ma anche di aprire a processi di privatizzazione delle attività della Fabbrica, sotto il governo dell’Agenzia, i cui organi decisionali e di controllo saranno composti dai rappresentanti di tutti gli enti soci”.