MASSIMO FIORIOE’ il Pd il primo a tagliare il traguardo delle liste elettorali per le prossime elezioni politiche. I nomi sono stati diffusi martedì, dopo il via libera della direzione nazionale del partito. Le liste sono un mix (se riuscito o no lo si scoprirà nei prossimi giorni) tra candidati in quota nazionale e quanti sono usciti dalle “Primarie” di fine anno, indette per dare una legittimazione popolare agli aspiranti parlamentari,  nel tentativo di mitigare le storture del famigerato “Porcellum”, il sistema elettorale ideato dal leghista Calderoli nella scorsa legislatura, tuttora in vigore, vista l’incapacità del Parlamento a partorire una modifica. La legge prevede due circoscrizioni in Piemonte per la Camera e una per il Senato. Nella circoscrizione Piemonte II, di cui fa parte l’astigiano, ci sono buone notizie per la rappresentanza politica del nostro territorio: il parlamentare uscente Massimo Fiorio, vincitore delle primarie in Provincia, è stato indicato in una posizione ottimale per essere eletto, al terzo posto, dopo i capilista Mino Taricco (politico cuneese) e il vercellese Luigi Bobba, già presidente delle Acli, entrambi fortemente caratterizzati da una provenienza cattolica e moderata. “Sono personalmente soddisfatto, credo sia stato rispettato il risultato delle primarie e il lavoro che ho fatto nella scorsa legislatura a favore del nostro territorio, soprattutto per il settore agricolo. – ci dice l’ex sindaco di Calamandrana –  Sulle candidature ci saranno di sicuro polemiche, soprattutto per la quota nazionale, che effettivamente è un po’ superiore alle aspettative, ma credo che aver chiuso per primi le liste sia un segnale di serietà e concretezza, che gli elettori apprezzeranno”. Posti di pura testimonianza, con poche possibilità di venire eletti, per gli altri due attori delle primarie artigiane, il segretario provinciale Pd Francesca Ferraris, diciannovesima, e per Giorgio Ferrero, candidato al Senato al diciottesimo posto. Nelle scorse elezioni, la coalizione vincente alla Camera aveva infatti ottenuto nella circoscrizione Piemonte II 15 seggi. Questo con ogni probabilità sarà il dato su cui dovrà ragionare il Partito Democratico insieme ai suoi alleati,  insieme a Sel e Psi in largo vantaggio secondo i sondaggi di questa settimana. Se il Pd ha già deciso, magari suscitando mugugni tra chi sgomitava per posti blindati, la situazione negli altri schieramenti è a dir poco nebulosa. Delle liste Pdl si sa poco. Da una direzione regionale di pochi giorni fa è filtrata la notizia che le scelte saranno più che mai accentrate, nelle mani di una triade composta da Berlusconi, Denis Verdini e Angelino Alfano. Un metodo che ha sconfortato quanto resta della base astigiana, già provata dagli ultimi mesi di gestione a dir poco ondivaga del partito a livello nazionale. L’unico nome che si fa per l’astigiano è quello di Maria Teresa Armosino, ma non è dato sapere in quale posizione. Tra i leghisti dovrebbe essere riproposto il deputato uscente Sebastiano Fogliato, non si sa in quale posizione, e candidata la pasionaria della val Bormida Palmina Penna. Curiosità c’è anche intorno a Fratelli d’Italia, la neonata formazione creata da Giorgia Meloni, Ignazio La Russa e Guido Crosetto, che a livello locale ha coagulato buona parte degli ex An, con in testa il leader storico Sergio Ebarnabo. Potrebbe essere proprio lui a rappresentare Asti in lista, dopo aver sfiorato nel 2008 l’elezione al Senato. Se ne saprà di più in una conferenza stampa convocata per il fine settimana. Molto movimento anche tra i centristi, che in Piemonte sono dati da Ipsos al 16,8%, addirittura la seconda forza dopo il Pd. Nell’Udc hanno dato la disponibilità il segretario provinciale Dimitri Tasso, il vicesindaco Davide Arri e Francesco Garino, vedremo in che ruolo, lista di Partito alla Camera o lista unica, federata con Monti e Fli, al Senato. Molto probabile anche la candidatura di Massimo Padovani, referente astigiano di Italia Futura, nelle fila di Scelta Civica, la formazione lanciata da Mario Monti. Tranne il Pd, che ha già deciso, siamo di fronte a scenari molto fluidi, che potrebbero cambiare in poche ore. Ne sapremo di più entro fine settimana, quando suonerà il “gong” previsto dalla normativa per il deposito delle liste. Massimiliano Bianco