L’argomento lavoro è sempre in cima ai proclami dell’Amministrazione Brignolo, ma in realtà nè il Consiglio comunale nè la Giunta affrontano di polso la situazione. Questo in sintesi, il pensiero di Giovanni Pensabene, consigliere comunale del Prc, Uniti Insieme a Sinistra, e Asti Bene Comune. E “assordante” è il silenzio di Palazzo Civico sul 70 mo anniversario degli scioperi del 1943 nelle principali fabbriche astigiane, che segnarono l’avvio della Resistenza: “anche i sindacati – dice Pensabene – non hanno brillato in quanto a partecipazione”. Tornando ai nostri giorni, il quadro economico vede arretrare il tessuto economico astigiano, come si evince dagli studi dell’IRES CGIL e di Unioncamere Piemonte. Prendendo in esame il reddito pro capite, nel 2010 Asti è la settima provincia del Piemonte per reddito annuo (peggio solo il VCO); diventa ultima per il peggior scostamento negativo, passando da 17864 a 17132 euro. Settore imprese. Nel 3°trimestre Asti è la provincia con la maggior contrazione degli ordinativi interni (- 12.8%) e la quinta per contrazione di quegli esterni (- 3.7%), tendenza confermata dai dati Unioncamere relativi all’ultimo trimestre 2012, secondo i quali Asti è la seconda peggior provincia per diminuzione del fatturato (- 7.4), contrazione quasi doppia rispetto alla media regionale. Ammortizzatori Sociali. La mobilità è aumentata nel 2012 del 5.4%; la CIG Totale, nell’ultimo trimestre 2012 è aumentata del 62.6% rispetto allo stesso periodo del 2011; la CIG Straordinaria ha visto, su base regionale nel 2012, una riduzione del 10.8% delle persone coinvolte. Unica provincia in controtendenza Asti con + 12.1%, indicatore significativo dal momento che riguarda imprese con deficit strutturali. Avviamento al lavoro. La contrazione delle assunzioni nei primi nove mesi del 2012 è del 4.5%, contro una media regionale del 7.8%. Scorporando però i dati, l’agricoltura vede un incremento del 5% mentre industria e servizi fanno registrare importanti riduzioni; gli avviamenti sono quindi legati alla stagionalità e a tipologie contrattuali destinate a durare poco tempo. “Lo stato delle principali fabbriche astigiane è drammatico – afferma Pensabene – alla Way Assauto sono rimaste circa 20 dipendenti che svolgono servizi di manutenzione. i macchinari sono però stati trasferiti in Cina, e le 50 assunzioni promesse non sono state fatte. Alla Gate i «Contratti di solidarietà» sono stati spostati di qualche mese, quindi il problema è soltanto rimandato; la ex Trust impiega circa 200 dipendenti, di cui la metà sono interinali con contratti trimestrali”. Anche l’ASP è finita nel mirino di Giovanni Pensabene: “Il bilancio di previsione 2013 non è ancora stato presentato, tantomeno se ne è discusso in Consiglio o in Giunta. La gestione avviene quindi «per dodicesimi», cioè mese per mese si fa riferimento al bilancio precedente; è probabile che, da giugno in poi, non ci sia più nulla da gestire. Si parla di 2 milioni di euro di tagli, di cui 1 riguarda il sistema trasporti, con riduzioni dei turni e tagli alle linee 3 e 7 che sono le più utilizzate. Ora, io mi chiedo: che innovazione è stata data con il nuovo CdA? Come si pensa di disincentivare il traffico se si tagliano le linee dei bus cittadini?”. Su Asp è intervenuto anche Gianpiero Freilino, Filt Cgil: “In sostanza si passerà da 63 turni a 58, che tradotto vuol dire che, sulle linee 3 e 7, da 4 bus circolanti per ciascuna linea si scenderà a 3; i passaggi non saranno più ogni 15 minuti ma ogni 25. Verrà tagliata anche la linea 7 festiva (creata appositamente per l’ospedale, ndr). In questo modo si recuperano 300 mila euro; nulla ci è stato detto sui restanti 700 mila, probabilmente si andrà a discutere di posti di lavoro. I tagli sono stati presentati dall’azienda ma non si sa quando entreranno in vigore”. Uberto Ghia