L’apertura della mostra temporanea “Carbone, petrolio, diamanti: vite bruciate” ha richiamato al Magmax Luca Quagliotti, segretario generale della Cgil astigiana, Patrizia Bortolin e Arianna Franco, componenti della Segreteria: sono stati i primi a prenotare la visita guidata. 

Il tema del lavoro di ieri e di oggi, in una provincia che ancora ultimamente ha registrato gravi casi di infortuni, è stato il filo conduttore delle riflessioni tra i tre sindacalisti, Massimo Umberto Tomalino e Francesca Busa, rispettivamente presidente e vice dell’Associazione Magmax. 

In particolare, data la specificità del Museo Astense di Geologia, Mineralogia, Arte Mineraria e Cristallografia, sono state approfondite le condizioni di lavoro in miniera (indifferentemente in ogni parte del mondo) e l’uso della tecnologia nei processi produttivi. 

“Ancora oggi – ha sottolineato Tomalino – non si parla abbastanza di come si lavora in questo contesto, né si sa effettivamente che cosa accada nella profondità della terra: una realtà che, anche sotto il profilo dei diritti degli addetti, non ha registrato, nel tempo, significativi miglioramenti”. 

“Una forte emozione i reperti delle miniere”, il primo commento dei sindacalisti alla Torre Quartero. “Il caschetto utilizzato dai bambini tra l’800 e il ‘900 – ha sottolineato Quagliotti – ci riporta ad un tragico presente. Tutti sanno che nelle miniere di litio e cobalto, minerali che servono per le batterie delle auto elettriche, viene ancora oggi usato il lavoro dei minori. Una vergogna per l’essere umano e le aziende che utilizzano questi materiali per le loro auto senza curarsi da dove essi provengano”. 

Particolarmente toccante la vista del caschetto di un minatore di Marcinelle, dove nel 1956 perirono 262 addetti, più della metà nostri connazionali. Per Quagliotti “anche questo ci rammenta quanto accaduto ai migranti italiani e dovrebbe farci riflettere sulla necessità delle migrazioni, sulla sicurezza nei posti di lavoro e sul valore della vita”. 

Lo studio degli attrezzi di lavoro, la visione di documenti d’epoca e la sorpresa finale della boccetta con la preziosa polvere di luna, nel nuovo circuito circolare che include ora anche la Biblioteca e il Laboratorio, hanno portato i sindacalisti Cgil a considerare il Magmax “un piccolo scrigno nel cuore di Asti che racchiude gioielli di grande valore storico e naturalistico. Grazie allo staff per averci accolto e guidato in un percorso di storia e mineralogia fantastico”. 

La mostra temporanea, alla quale si stanno già iscrivendo numerose scuole, resterà aperta su prenotazione, e con offerta libera, fino al 28 febbraio (ingresso da corso Alfieri 360): si può telefonare al 328.1698691 o scrivere ad astimagmax@gmail.com

Intanto da domani, venerdì 3 ottobre, a domenica 5 il Magmax sarà presente con un proprio stand a Euromineralexpo di Torino, la più importante fiera internazionale di settore ospitata da quest’anno alla Continassa.