La Giunta regionale, su proposta dell’assessore al Welfare e Lavoro, Teresa Angela Migliasso, ha destinato 2.000.000 di euro al finanziamento del Fondo di garanzia per il microcredito, istituito dalla legge di assestamento di bilancio, approvata lo scorso 4 dicembre.

Il Fondo di garanzia regionale ha l’obiettivo di favorire l’accesso al microcredito dei cosiddetti “soggetti non bancabili”, cioè coloro che non dispongono delle garanzie necessarie per far ricorso autonomamente al credito bancario ordinario. La Regione, quindi, attraverso il Fondo opererà come garanzia “sostitutiva” e gli istituti di credito non dovranno richiedere ulteriori garanzie al soggetto beneficiario.

Il Fondo sarà gestito da Finpiemonte S.p.A. senza attuare trasferimenti a privati, ma mettendo a disposizione garanzie agli istituti di credito convenzionati, che finanzieranno le imprese ed i lavoratori autonomi. Finpiemonte dovrà rispondere soltanto di eventuali insolvenze.

L’agevolazione si sostanzia in un finanziamento bancario erogato da istituti di credito convenzionati con Finpiemonte a condizioni di particolare favore e garantito per l’80% dal Fondo di garanzia regionale, a costo zero.

Potranno accedere al microcredito i soggetti titolari di partita IVA nell’avvio dell’attività e le imprese nella forma giuridica di società cooperative, incluse le cooperative sociali, le società di persone, le ditte individuali di nuova costituzione.

E’ inoltre prevista un’attività di accompagnamento e supporto all’imprenditore, sin dalla fase antecedente all’erogazione del credito, svolta da Fondazioni ONLUS che già hanno esperienza nel settore e che si avvalgono dell’attività di volontari (ex dirigenti d’azienda, ex direttori di banca) e da un’associazione temporanea di scopo che coinvolge nove Associazioni datoriali.

Al progetto hanno aderito la Compagnia di San Paolo, che ha incrementato il Fondo di garanzia con 1.000.000 di euro e la Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, che ha contribuito con 300.000 euro.

“Realizzare quest’iniziativa – sottolinea l’assessore Migliasso – impegna la Regione Piemonte e gli altri soggetti pubblici e privati in un importante lavoro sul territorio per promuovere e sviluppare il Fondo, ma credo ne valga la pena, in quanto daremo un’opportunità in più a persone che hanno perso o rischiano di perdere il posto di lavoro, senza risorse economiche e senza garanzia di realizzare il loro progetto di autoimpiego.
La vita in una società globalizzata – ha concluso l’assessore – può trasformarsi in un’esistenza precaria, con lavoro e reddito continuamente a rischio. Con il Fondo vogliamo rendere meno precaria la vita delle persone, riavvicinandole alle istituzioni. C’è bisogno oggi di restituire fiducia, di “dare credito. Non si tratta di un semplice slogan, ma di un obiettivo politico e culturale: una società più coesa è una società più sicura”.
“In continuità con il progetto di Microcredito Sociale avviato nel 2003 – afferma il Segretario generale della Compagnia di San Paolo, Piero Gastaldo – la Compagnia ha deciso di condividere con la Regione Piemonte e con altri enti un più ampio progetto di intervento a favore di soggetti non bancabili che intendono avviare o sviluppare un’attività d’impresa, partecipando alla costituzione di un Fondo regionale. Anche questa iniziativa, in un momento di forte crisi occupazionale, può contribuire a offrire una concreta opportunità di entrata o reinserimento nel mondo del lavoro”.
“La Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo – dichiara il presidente, Ezio Falco – ha valutato positivamente l’iniziativa promossa dalla Regione, decidendo di aderire con uno stanziamento di 300 mila euro. Questo intervento risponde ad una delle priorità che la Fondazione si è data per l’anno 2010, nell’ambito dei suoi interventi nel Settore Sviluppo Locale. L’adesione al Fondo regionale agisce peraltro in funzione di completamento rispetto al Progetto Fiducia, promosso dalla nostra Fondazione a partire dall’autunno 2008 per interventi di microcredito a favore di famiglie che attraversano momenti di temporanea difficoltà economica”.