BIAGIO RICCIO“Ha ragione il vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani  a chiedere che lo Stato italiano anticipi al 13 giugno (Sant’Antonio) il pagamento dei debiti alle imprese. Il fatto è che le piccole imprese italiane non sanno più a che Santo votarsi per vedersi riconosciuto il sacrosanto diritto ad essere pagate dalla Pubblica Amministrazione. L’unica cosa certa è che il ‘miracolo’ dei pagamenti potrebbe avvenire se si applicasse, come Confartigianato sollecita da tempo, la compensazione secca, diretta e universale tra debiti e crediti delle imprese nei confronti della Pubblica Amministrazione”. Lo dichiara il Presidente di Confartigianato Asti Biagio Riccio, commentando gli impegni del Governo sul pagamento dei debiti della Pubblica Amministrazione entro il 21 settembre (San Matteo) e la richiesta lanciata oggi dal Vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani di anticipare la scadenza al 13 giugno (Sant’Antonio). “Abbiamo sentito anche troppi annunci e promesse. Ora – sottolinea Riccio- non si può più scherzare con una situazione drammatica che, oltre alle incertezze sui debiti ancora da saldare accumulati prima del 2013, anche lo scorso anno ha visto gli imprenditori attendere in media 180 giorni per vedersi saldate le fatture dagli Enti pubblici, come certificato dalla Corte dei Conti nel suo Rapporto sulla Finanza pubblica 2013”.