8c29be66-ac74-4445-b933-81a374353574Chiuso il fornte Imu per il governo ora se ne apre subito un altro altrettanto fondamentale: quello del tema dell’aumento dell’Iva. Ad accendere la miccia è stato un commento del viceminitro all’Economia Fassina che, dopo l’addio all’Imu ha definito “irrimediabile” l’aumento dell’Iva. “In una fase così difficile”, spiega Fassina, “dedicare un miliardo per eliminare meno del 10% degli immobili di maggior valore, ha sottratto preziose risorse a finanziare il rinvio dell’aumento dell’Iva previsto, oramai irrimediabilmente grazie alla ‘vittoria’ del Pdl sull’imu, per il 1 ottobre”. Un concetto opposto a quello che negli stessi minuti esprime il vicepremier, Angelino Alfano, al Tg2: “Ora un altro obiettivo importante che abbiamo è quello di evitare l’aumento dell’Iva di un punto percentuale e siamo fiduciosi di farcela”. Tornando a Fassina, la sua critica si estende al fatto che è stata tolta l’Imu ma “non la tassazione sulla prima casa”, perché la Service Tax “conferma una componente patrimoniale dell’imposta come è per l’Imu”. Sintetica ma pesante la critica di Brunetta: “Fassina straparla”. A sostenre in qualche modo il collega di governo è stato il ministro per gli Affari regionali e le Autonomia, Graziano Del Rio: ”E’ evidente che noi dobbiamo provare a ridare fiato all’economia e quindi ci impegneremo tutti, e’ altrettanto evidente che avere dedicato molte risorse all’Imu creera’ qualche problema in piu’ sulla questione dell’Iva, su questo Fassina ha ragione”. (CONFCOMMERCIO)