ChiamparinoLa Regione Piemonte si farà promotrice di un tavolo con le organizzazioni datoriali e con i sindacati confederali per affrontare il problema delle migliaia di lavoratori che hanno perso l’impiego e che dal 2015 non avranno più la possibilità di accedere agli ammortizzatori sociali. Lo ha dichiarato il presidente Sergio Chiamparino, nel corso dell’incontro che si è tenuto oggi in piazza Castello, chiesto dalla Fiom per far presente l’emergenza rappresentata da questa fascia di popolazione, problema che investe in particolar modo il settore metalmeccanico, ma non solo, e per chiedere impegni concreti da parte delle istituzioni. “Se guardo ai dati macroeconomici – ha spiegato Chiamparino – vedo i segnali di una timida ripresa, trainata soprattutto dall’export, in settori che tradizionalmente non impiegano molta manodopera. Resta da capire come questo si potrà tradurre sul piano di un aumento della domanda interna. Immagino comunque che ci troveremo davanti ad uno scenario migliore a quello dell’anno trascorso. Come Regione, solo pagando i debiti pregressi, immetteremo sul  mercato un miliardo e mezzo di liquidità”. Chiamparino ha poi riconosciuto come nelle nuove assunzioni i giovani siano privilegiati e come possa risultare difficile la ricollocazione di adulti di 50-60 anni. Per questo ha concordato sulla necessità di provare a individuare percorsi specifici che puntino a favorire il loro reingresso nel mondo del lavoro, nel rispetto della libertà d’impresa. Un aiuto potrebbe venire dall’utilizzo del Fondo sociale europeo, come ha meglio specificato l’assessore al Lavoro, Gianna Pentenero: “Tenendo conto che i fondi europei non sono infiniti e che occorrerà avere il coraggio di abbandonare le politiche che non hanno avuto successo, per intraprenderne di nuove, si possono trovare delle azioni da perseguire mirate alla ricollocazione. Stiamo anche aspettando di conoscere dal governo a quanto ammonteranno i finanziamenti per le politiche attive del lavoro, che potrebbero costituire un altro filone di intervento, pur sapendo che non avremo le risorse sufficienti per rispondere a tutti. Alcuni progetti, poi, sono già in campo, come quello di anticipo della pensione per chi era rimasto senza lavoro a tre anni dal congedo, un percorso interrotto dal cambio ai vertici dell’Inps, ma che contiamo di riprendere”. Sui fondi comunitari è intervenuta anche l’assessore alle Attività produttive, Giuseppina De Santis: “Intendiamo costruire dei progetti e delle linee di lavoro comuni fra Fondo sociale europeo e Fesr, in modo da poter sostenere gli investimenti delle imprese e parallelamente la qualificazione professionale delle persone. L’obiettivo è quello di facilitare sia le imprese che cercano professionalità specifiche sia le persone che vogliono entrare o tornare sul mercato del lavoro e per far questo hanno bisogno di aggiornamento professionale. Vogliamo inoltre usare i 120 milioni di euro previsti nel Fesr per l’efficientamento energetico degli edifici pubblici non a fondo perduto bensì come strumento di leva finanziaria, in modo da favorire un volume  di investimenti  tale da avere impatto non solo sulla qualità dell’aria e sulla bolletta energetica delle pubbliche amministrazioni, ma anche sulla creazione di posti di lavoro e auspicabilmente sul consolidamento di una filiera produttiva specializzata”.