Un’onda fucsia tra le strade astigiane. “Siamo marea che non si fermerà, vogliamo diritti e libertà” uno degli slogan della manifestazione. Venerdì 8 marzo le donne astigiane scendono in piazza per il corteo organizzato da Non una di meno Asti, movimento femminista intersezionale, che si occupa cioè non solo della discriminazione di genere, ma anche di discriminazioni basate sull’etnia, la classe sociale, l’orientamento sessuale etc. Con ritrovo alle 18:30 in piazza Cattedrale il corteo termina in piazza San Secondo. Diviso in nove punti durante la manifestazione viene presentato il Manifesto del movimento, documento programmatico con richieste e proposte studiate sulla realtà e le problematiche dell’Astigiano. “Oggi manifestiamo per un sistema sanitario pubblico e gratuito” una delle richieste. Lotta alla violenza di genere e parità sul luogo di lavoro le grandi protagoniste. “Servono più posti negli asili, che siano distribuiti capillarmente sul territorio e con un prezzo accessibile” le richieste delle organizzatrici, considerando come ad Asti i posti nei nidi siano ancora troppi pochi secondo i parametri europei. Ad aderire al corteo anche Cgil, Casa del Popolo, Astipride, Coordinamento Asti-est, Asti Lab e Anpi. Partecipano al corteo anche le lavoratrici di FLC Cgil che per l’8 marzo ha indetto lo sciopero di scuola e università.