Nel mondo economico e in particolare vinicolo astigiano c’è attesa per l’ormai prossima decisione del Consiglio di Stato circa la possibilità di produrre il Moscato d’Asti Docg anche nel territorio comunale di Asti. Per adesso l’uva Moscato per l’Asti Docg arriva solo da aziende agricole di 52 comuni ben delimitati delle provincie di Asti, Alessandria e Cuneo escluso il territorio comunale del capoluogo di provincia. La richiesta di tale riconoscimento (il Consiglio di Stato ha assicurato la decisione entro il 10 novembre) interessa in particolare la casa vinicola “Zonin” che ad Asti nella frazione Portacomaro Stazione ha una delle più grandi aziende viticole del Piemonte (160 ettari in corpo unico). Dal 2000 l’azienda denominata “Castello del Poggio” produce anche uva Moscato in quanto l’allora ministro dell’agricoltura De Castro, con apposito decreto, aveva aggiunto il territorio del comune di Asti con gli stessi diritti dei 52 dell’area Docg. Tale decreto fu poi annullato a seguito di un ricorso del Consorzio per la Tutela dell’Asti Docg. La decisione delle autorità romane è attesa anche perchè una prima richiesta dell’impresa Zonin e di altri piccoli produttori delle frazioni della città lo scorso anno era stata respinta a seguito dell’opposizione del Consorzio presieduto da Paolo Ricagno. Ora sull’operato di membri del Consorzio c’è un’inchiesta della magistratura. Le ipotesi di reato sarebbero falso in atto pubblico e abuso d’ufficio.