Non si sblocca la lunga e intricata vicenda della tassa sui cosiddetti “passi carrai” che il Commissario prefettizio alla Provincia di Asti intende far applicare a partire dai prossimi giorni. Sulla questione, sollevata dallo stesso Commissario nella scorsa primavera, aveva a suo tempo preso netta posizione contraria Agrinsieme (il coordinamento tra Confederazione italiana agricoltori, Confagricoltura e Alleanza Cooperative) che aveva ritenuto iniqua un’imposizione fiscale che, secondo l’originaria impostazione, prevedeva il pagamento di 13,65 euro a metro lineare di ogni accesso per un esborso complessivo stimato sugli 800mila euro. La stessa misura impositiva era successivamente stata modificata, dopo il reciso “no” del mondo agricolo, in una più “leggera” che prevedeva il pagamento della tassa piena per i primi tre accessi ad ogni fondo (misura fissa a 9 metri) e di una cifra pari al 10% del totale sugli altri. Ma anche in questo caso del tutto negativo era il parere di Agrinsieme – che nel frattempo aveva presentato al Commissario una proposta alternativa peraltro del tutto inascoltata – in quanto non veniva presa in considerazione l’unica vera discriminante richiesta che era quella di considerare in modo addirittura opposto la natura dei passi carrai propriamente detti (quelli, cioè, per cui dalla strada provinciale si accede ad abitazioni o dei cortili) e quella degli accessi ai fondi rustici. In prossimità dell’entrata in vigore della determinazione provinciale, i vertici di Agrinsieme Asti, preoccupati per il silenzio del Commissario che non ha dato risposta alcuna alle richieste di modifica di qualche settimana fa, hanno deciso di dare vita alla mobilitazione del comparto al fine di ottenere una decisione più equa e sostenibile da parte della Provincia. “L’atteggiamento del Commissario ha finito per creare una situazione inaccettabile – affermano i direttori di Cia e Confagricoltura, Mario Porta e Francesco Giaquinta – che comporta l’attivazione dell’ennesimo balzello a carico delle aziende agricole, già gravate di imposizioni fiscali e burocratiche sempre più pesanti e sempre più difficili da sostenere”. “Non vogliamo sottrarci al pagamento del contributo – proseguono Porta e Giaquinta – ma nemmeno essere penalizzati rispetto ad altri settori. Disponibili quindi al pagamento del contributo sugli accessi e sui passi carrai delle abitazioni e delle strutture strumentali, ma assolutamente contrari all’imposizione sugli accessi ai fondi agricoli e su questo punto siamo disposti ad andare fino in fondo. Se il Commissario della Provincia non modificherà il proprio atteggiamento, non è escluso che il mondo agricolo scenda in piazza per opporsi in tutti modi leciti ad una tassazione che ritiene iniqua e insostenibile”.