Dopo un periodo sperimentale, è stata aperta con nuovi criteri di ammissione, al Pronto Soccorso del “Cardinal Massaia”, l’area di Osservazione Breve Intensiva (O.B.I.): venti posti letto riservati ai pazienti la cui patologia non consente nell’immediatezza di essere dimessi o ricoverati.
Sono considerati appropriati per la permanenza in O.B.I. vari disturbi come l’asma acuta, la colica renale, la crisi ipertensiva, l’attacco ischemico transitorio: tutti necessitano di una valutazione continua per seguire l’evoluzione del quadro clinico del paziente in un tempo massimo di 30 ore. “Secondo l’esperienza acquisita delle società scientifiche dell’emergenza-urgenza – spiega Gianluca Ghisellli, primario del Pronto Soccorso – il 5-7% dei pazienti che arriva in una struttura come la nostra necessita di osservazione breve: di questi, il 10-30% verrà poi ricoverato, mentre il 70-90% sarà dimesso. Questo percorso contribuisce a evitare sia i  ricoveri inappropriati che le dimissioni improprie, migliorando anche la qualità dell’assistenza e delle cure assicurate”.
Dei 20 posti letto riservati all’O.B.I., otto sono collocati in uno spazio aperto e ospitano i casi più complessi: i parametri vitali (pressione, frequenza cardiaca, ecc.) dei pazienti sono controllati continuamente in maniera telematica sugli schermi della postazione medica e infermieristica dedicata. Per migliorare il comfort delle persone assistite, i letti sono elettrici, come quelli degli altri reparti del “Massaia”.
Nell’area O.B.I. lavorano un medico, due infermieri e un operatore socio sanitario.
“Per rafforzare l’Osservazione Breve Intensiva – sottolinea Luigi Robino, direttore generale dell’Asl AT – l’Azienda ha investito risorse per ristrutturare gli spazi e potenziare gli organici: è stato istituito un turno in più di infermieri, il che ha significato procedere a cinque assunzioni, mentre un sesto nuovo inserimento ha riguardato un operatore socio sanitario. Nuovi medici sono arrivati in Pronto Soccorso, o arriveranno, attingendo dalle graduatorie o attraverso il trasferimento da altre aziende sanitarie”.