Grazie anche all’allungamento della vita media le malattie cronico degenerative (cardiovascolari e tumori per prime) rappresentano oggi le patologie prevalenti nelle popolazioni occidentali ed assorbono fette importantissime della spesa sanitaria. Si stima che circa il 60% della spesa sanitaria, in Europa, sia dato dalla cura di patologie attribuibili a soli sette fattori principali, quali: ipertensione, fumo, alcool, ipercolesterolemia, sovrappeso, basso consumo di frutta e verdura, inattività fisica. In questo contesto, diviene essenziale monitorare i comportamenti delle persone nella popolazione e il grado di conoscenza e adesione alle offerte di prevenzione del Servizio Sanitario. All’Asl At è attivo il sistema di sorveglianza Passi, che, attraverso interviste telefoniche di un campione rappresentativo della popolazione residente (275 interviste l’anno), raccoglie e diffonde dati sui fattori di rischio comportamentali delle persone di età compresa fra i 18 e i 69 anni. L’elaborazione e l’analisi dei dati forniti dalle interviste fornisce il quadro di una popolazione abbastanza soddisfatta del proprio stato di salute, ma con una percezione condizionata da fattori sociali. I determinanti di tipo sociale (bassa istruzione e problemi economici) si sono infatti dimostrati costantemente associati ad una maggior frequenza di fattori di rischio noti: sedentarietà, sovrappeso, stili di vita scorretti, minor adesione agli screening, peggiore percezione del proprio stato di salute, maggiore presenza di sintomi di depressione. Circa la metà del campione ha dichiarato di non avere difficoltà economiche, ma ben il 15% dichiara di averne molte, con prevalenza nel sesso femminile. Solo un terzo circa della popolazione svolge la regolare attività fisica raccomandata per la prevenzione delle malattie cardiovascolari e metaboliche. Un intervistato su quattro si dichiara fumatore. Molti cercano di smettere ma pochi ci riescono. Il 36% del campione risulta essere in eccesso ponderale, ma il rischio per la salute connesso al sovrappeso non pare correttamente percepito e solo il 17% consuma le cinque porzioni di frutta e verdura al giorno raccomandate per la prevenzione dei tumori. Il consumo di bevande alcoliche risulta eccessivo nel 15% del campione, ma il rischio è scarsamente percepito dagli stessi operatori sanitari che consigliano poco di moderare il consumo. Tra le persone che hanno misurato la pressione, circa il 22% riferisce di essere iperteso e tra coloro che hanno controllato il colesterolo, circa un quarto dichiara di avere valori elevati di colesterolemia. L’adesione ai test di screening per le neoplasie della mammella e del collo dell’utero è pari o superiore alla media nazionale: il 71% delle intervistate ha effettuato la mammografia e l’84% il Pap test, mentre lo screening per la diagnosi precoce delle neoplasie del colon retto non è ancora abbastanza diffuso, anche perché di più recente attivazione. Il 7% delle persone intervistate riferisce di aver avuto sintomi di depressione nelle due settimane precedenti l’intervista, ma quasi la metà non ha chiesto l’aiuto di nessuno per questo problema. In allegato è possibile consultare il rapporto completo contenente nel dettaglio tutti i risultati della sorveglianza PASSI per il periodo 2008-2011 ed i confronti con le realtà regionale e nazionale.