Anche ad Asti oggi, 27 gennaio, si è celebrata il Giorno della Memoria, per commemorare le vittime dell’Olocausto.
Organizzata dalla prefettura proprio per non dimenticare gli atroci fatti avvenuti durante il periodo nazista e le persone a cui è stata negata vita e dignità durante la Shoah, la cerimonia ha raggiunto il suo culmine con la consegna delle Medaglie d’Onore concesse dal Presidente della Repubblica che sono andate a Luigi Boero, Leonardo Demetrio e Carlo Zoppegni, tre cittadini astigiani, non più in vita, deportati ed internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra
La cerimonia, alla quale hanno preso parte le massime Autorità provinciali nonché una rappresentanza di studenti astigiani, ha avuto inizio con la proiezione di una toccante testimonianza di Samuel Modiano, uno degli ultimi superstiti della Shoah. A seguire, è stata data lettura di una nota della dottoressa Maria De Benedetti, appartenente ad una delle più note famiglie ebraiche dell’astigiano, che per l’occasione ha voluto far pervenire una importante riflessione sul “coraggio di ricordare”.
Dopo i saluti del Presidente della Provincia Paolo Lanfranco e del Sindaco di Asti, il Prefetto Alfonso Terribile ha sottolineato nel suo intervento come “i ripetuti episodi di discriminazione e violenza, che ancora oggi continuano a verificarsi, rendono a noi tutti evidente quanto sia importante tenere alta l’attenzione contro ogni forma di emarginazione, lavorando per continuare a sostenere con forza i valori della libertà, del rispetto delle persone e della loro dignità”.
Di particolare rilievo gli approfondimenti storici curati dalla dottoressa Nicoletta Fasano, ricercatrice dell’Istituto per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea in provincia di Asti e del professore Edoardo Angelino, già insegnante di storia e filosofia, che hanno rispettivamente affrontato i temi dei meccanismi di esclusione delle diversità che hanno portato al genocidio e della memoria come motore di cittadinanza.
A corollario della manifestazione, il contributo offerto da alcuni studenti della classe 5C del Liceo Classico “Vittorio Alfieri” di Asti, accompagnati dalla docente Maria Rosa Poggio, che hanno preso parte alla commemorazione leggendo le toccanti testimonianze tratte dalle memorie di Enrica Jona, Carlo Lajolo, Eo Baussano, Gino Valenzano e Biagio Benzi, deportati astigiani sopravvissuti all’internamento nei lager nazisti.
Al termine della cerimonia, il prefetto, accompagnato dal Sindaco di Asti, ha consegnato le Medaglie d’Onore concesse dal Presidente della Repubblica a Luigi Boero, Leonardo Demetrio e Carlo Zoppegni, tre cittadini astigiani, non più in vita, deportati ed internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra.
Le fasi salienti della cerimonia sono state scandite da alcuni momenti di intrattenimento musicale brillantemente eseguiti dal Trio d’Archi composto da Aba Rubolino, Margherita Valente ed Enrica Mondo, che hanno eseguito, tra gli altri, i brani della tradizione ebraica “Dana, dana”, “Hava nagila” e “Gam, gam”.
Ecco chi sono i tre astigiani insigniti delle Medaglie d’Onore
Luigi Boero nasce ad Asti il 22 novembre 1923.
Di professione agricoltore, è chiamato alle armi, nell’Esercito, il 14 gennaio 1943.
Dopo il periodo di addestramento, partecipa, con il Battaglione “Fenestrelle” del 3° Reggimento Alpini, alle durissime operazioni di guerra nei Balcani.
Il 16 settembre 1943, in Montenegro, viene catturato dai tedeschi, divenuti ex alleati a seguito dell’Armistizio firmato, pochi giorni prima, tra l’Italia e gli anglo-americani.
Chiuso in un carro bestiame, è portato nella Polonia occupata dai nazisti per essere internato nel famigerato Stalag di Lamsdorf, ove resiste, a prezzo di vessazioni sempre più spietate, alle lusinghe e alle promesse finalizzate ad ottenere la sua adesione alla Repubblica Sociale Italiana.
Liberato dall’Armata Rossa alla metà di marzo del 1945, ritorna ad Asti nei primi dell’ottobre del 1945, dopo una lunghissima e pericolosa odissea.
A ricevere la medaglia la figlia Carla.
Leonardo Demetrio nasce a Rutigliano, in provincia di Bari, il 22 ottobre del 1921.
Arruolatosi nella Guardia di Finanza nel novembre 1940, nell’aprile dell’anno successivo fu assegnato al XIII° Battaglione mobilitato e distaccato presso il Comando Superiore della Guardia di Finanza di Atene.
Il 9 settembre 1943, dopo l’Armistizio, fu catturato a Volos dalle truppe tedesche e inviato in Germania, ove venne detenuto nei Campi di Sandbostel, Verden, Nienburg. Traferito nel marzo 1945 nel Campo di lavoro di Wangerooge, l’8 maggio 1945 fu liberato dai paracadutisti anglo-canadesi e avviato al Campo di raduno di Meppen, ove il 7 settembre 1945 fu finalmente rimpatriato.
Insignito di varie ed importanti Onorificenze, tra le quali due Croci al Merito di Guerra, è stato autorizzato a fregiarsi del distintivo d’onore per i patrioti “Volontari della Libertà”.
Nel 1984 ha ricevuto dal Presidente della Repubblica il Diploma d’Onore concesso ai combattenti per la libertà d’Italia 1943-1945.
A ricevere la medaglia la figlia Domenica.
Carlo Zoppegni nasce a Celle Enomondo il 4 aprile 1914.
Allo scoppio del secondo conflitto mondiale fu chiamato alle armi e arruolato nel 3° Reggimento Alpini, Battaglione Val Pellice.
Dopo aver preso parte alle operazioni militari sul fronte occidentale, nel gennaio 1942 fu inviato con il Suo Reggimento in Montenegro.
Dopo l’armistizio fu catturato dai tedeschi e trasferito in una prigione di Belgrado, nella quale non erano infrequenti le fucilazioni dei detenuti.
In tale luogo di prigionia, in una situazione di totale incertezza riguardo alla propria sorte, rimase sino alla fine della guerra, allorquando, liberato, riuscì finalmente a far ritorno in Italia ed a rivedere i suoi affetti.
A ricevere la medaglia il figlio Felice.
Foto di Roberto Signorini