Martedì 24 agosto, a seguito della lettera inviata dal sindaco Maurizio Rasero ai 19 cittadini afghani residenti in città, tredici di loro hanno accettato l’invito e sono stati ricevuti in Municipio dal primo cittadino e dagli assessori.
Durante l’incontro, il sindaco e gli assessori, nel ribadire la solidarietà e la vicinanza dell’Amministrazione Comunale, hanno chiesto ad ognuno di raccontare la loro storia e le notizie che arrivano dai loro parenti rimasti in Afghanistan.
La maggior parte si è integrata trovando lavoro in vari settori dell’economia locale, alcuni, dopo aver partecipato ad un corso di formazione professionale come pizzaioli sono oggi titolari di propria attività.
Dalla chiacchierata è emersa la forte preoccupazione per la grave situazione del loro Paese, i loro parenti sono costretti a stare chiusi nelle cantine per paura di ritorsioni e uno di loro ha raccontato che da alcuni giorni la sua bimba di 10 anni non si trova più.
Hanno chiesto al sindaco se è possibile aiutarli con la burocrazia e i permessi per cercare di portare ad Asti i parenti che arrivano in Italia e si sono dichiarati disponibili ad accogliere tra i rifugiati qualcuno che già conoscono; i loro referenti si sono già attivati con la Prefettura per capire l’iter da seguire.