Oltre 70 mila giovani provenienti da 195 diocesi italiane al Circo Massimo, a Roma, per incontrare papa Francesco. Fra loro anche il nutrito gruppo di astigiani (140) che hanno intrapreso un vero e proprio cammino di fede in vista del Sinodo di ottobre. Un cammino cominciato da lontano, mesi di preparazione e incontri, che sono culminati con il pellegrinaggio a Roma per un doppio appuntamento con papa Francesco, prima al Circo Massimo e poi in piazza San Pietro per l’Angelus domenicale. Il gruppo di fedeli astigiani è partito il 6 agosto da Castellero per poi arrivare a Torino dove si è riunito con gli altri piemontesi. Dopo Roma il pellegrinaggio proseguirà fino ad Assisi dove ad accogliere gli astigiani ci sarà il vescovo Francesco Ravinale.

Pubblichiamo il diario della sesta tappa del pellegrinaggio a cura di Federica Bassignana.

LA SESTA TAPPA

“Da mille strade arriviamo a Roma sui passi della Fede”: alle prime luci dell’alba, la città eterna ha accolto i nostri ragazzi che erano partiti nella notte da Torino.
Ospitati presso l’istituto salesiano Pio XI, dopo la messa presieduta dal vescovo di Alessandria e responsabile della Pastorale Giovanile Piemonte, Mons. Guido Gallese, nel primo pomeriggio i giovani hanno raggiunto il circo Massimo per l’incontro con Papa Francesco.
Più di 70000 giovani da tutta Italia e da tutto il mondo si sono ritrovati in un momento di festa, raccoglimento e preghiera. Un’atmosfera di sentito coinvolgimento ha caratterizzato il saluto del Papa ai giovani acclamanti il suo arrivo.
A introdurre la veglia di preghiera, il toccante discorso del Pontefice sui sogni dei ragazzi: “Siete delle stelle luminose grazie ai vostri sogni. Chiedetevi se i vostri sogni sono grandi o piccoli, da dove vengono e soprattutto se sono capaci di seminare fede, gioia e pace”. Una riflessione sulla sulla grande forza di condivisione dei sogni, che devono allontanarsi da un solipsismo egoista per convergere nella positività di un “noi” collettivo. “I vostri sogni hanno bisogno di una sorgente inesauribile di speranza, di infinito e soprattutto hanno bisogno di Dio”.
Il Santo Padre si è rivolto ai giovani pellegrini che hanno gremito il circo Massimo, affidando loro la speranza di non perdersi mai nelle paure e nei dubbi ma di rischiare sulla strada dei propri sogni: “Non ho mai visto un pessimista che abbia concluso qualcosa di bene”, ha fatto ripetere ai ragazzi, invitandoli a credere, a non smarrire la propria strada e a camminare lasciando alle spalle gli affanni, inseguendo sempre il rischio, il sogno e l’amore. Una commossa esortazione a non accontentarsi del passo prudente di chi si accoda alla vita, ma di affidandosi allo slancio, alla corsa, guidati dalle proprie intuizioni e dalla fede. Giovani protagonisti dell’interesse di una Chiesa che ha bisogno di conoscere le loro esigenze e comprendere la strada sulla quale stanno camminando per poter tracciare un cammino accanto a loro, orientandosi verso la medesima direzione. Giovani e adulti sulla stessa via, con passi diversi, ognuno con lo sguardo rivolto verso l’altro, “e quando arriverete dove noi non siamo ancora giunti, abbiate la pazienza di aspettarci”. Papa Francesco ha concluso la veglia di preghiera invitando tutti a compiere un cammino comunitario che ci rende popolo di Dio, aggiungendo che – come recita un proverbio africano – “Se vuoi andare veloce , corri da solo, se vuoi andare lontano, cammina con gli altri”.

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