E’ notizia di pochi minuti fa che la Rai ha fatto dietro front sulla retta del canone per i possessori di pc, tablet e smartphone. Decisiva sarebbe stata la presa di posizione del ministro allo Sviluppo Economico Corrado Passera che avrebbe comunicato all’azienda la propria interpretazione della norma del 1938 relativa al canone. Sono di fatto stati così salvati dalla tassa i beni digitali (pc, tablet e smatphone), placando le polemiche nate dopo la richiesta della Rai del pagamento del canone.
La Rai sostiene in un comunicato diffuso da Repubblica di non aver “mai richiesto il pagamento del canone per il mero possesso di un personal computer collegato alla rete, i tablet e gli smartphone. La lettera inviata dalla Direzione Abbonamenti Rai si riferisce esclusivamente al canone speciale dovuto da imprese, società ed enti nel caso in cui i computer siano utilizzati come televisori (digital signage) fermo restando che il canone speciale non va corrisposto nel caso in cui tali  imprese, società ed enti abbiamo già provveduto al pagamento per il possesso di uno o più’ televisori. Ciò quindi limita il campo di applicazione del tributo ad una utilizzazione molto specifica del computer rispetto a quanto previsto in altri Paesi europei per i loro broadcaster che nella richiesta del canone hanno inserito tra gli apparecchi atti o adattabili alla ricezione radiotelevisiva, oltre alla televisione, il possesso dei computer collegati alla Rete, i tablet e gli smartphone. Si ribadisce che in Italia il canone ordinario deve essere pagato solo per il possesso di un televisore”.