Lunedì 16 novembre chiuderà i battenti il supermercato Crai di via Crispi 17 ad Asti. Un altro brutto colpo per il quartiere Santa Maria Nuova e, in particolare, per i residenti nelle vie Micca, Leopardi, Fontana, Verdi e Crispi che avevano trovato in questo piccolo supermercato a conduzione familiare un valido sostituto dello Sma di corso Alfieri, chiuso nel maggio del 2006. Il supermercato era stato aperto nel febbraio 2008. Aveva impiegato qualche mese a “farsi il giro”. Poi, grazie anche alla cordialità e simpatia della titolare Daniela Guzzon, della mamma Riccarda Grego e delle altre tre dipendenti, era riuscito a farsi una bella clientela. O, almeno, era quello che sembrava. La clientela che si era conquistato il Crai di via Crispi non è stata infatti sufficiente a impedire la chiusura dell’attività commerciale. “Dovevamo raggiungere un fatturato di 30.000 euro alla settimana – dichiara Daniela Guzzon – Cosa che non siamo mai riusciti a ottenere nonostante tutte le iniziative che abbiamo lanciato in questi mesi: le offerte, i regali, la carta Senior, il servizio gratuito di consegna a domicilio della spesa”. “Troppe spese, pochi incassi e tante difficoltà come i problemi per lo scarico merci e la carenza di parcheggi – aggiunge Riccarda Grego – Siamo costretti a chiudere. Non possiamo più andare avanti tra la bolletta della luce (2.800 euro al mese, ndr), l’affitto da pagare (sembra che il proprietario non abbia voluto sentir parlare di una riduzione della pigione) e le spese per il personale”. “Intendiamo chiarire che non chiudiamo per cattiva gestione dell’attività – osserva la figlia Daniela – Ma per non aver raggiunto determinati obiettivi fissati dalla casa madre Crai”.
Al Crai di via Crispi non subentrerà un’altra attività: i locali resteranno vuoti. Il proprietario “dei muri”, piuttosto che incassare meno, preferisce non incassare niente. A quanto pare ad Asti si ragiona così. Meglio niente che un po’ meno. Ragionamento incomprensibile che qualche economista o esperto di dinamiche commerciali dovrebbe spiegare.
Antonella Laurenti