SONY DSCAppassionati e curiosi si sono alternati ieri a Hastagems, la mostra mercato di minerali, gemme, fossili e bijoux allestita nel chiostro del Michelerio. Tra i minerali esposti, tantissimi i campioni provenienti da varie parti del mondo (Madagascar, Australia, India, Marocco, Bolivia, vari stati americani, ecc.), mentre per le ragguardevoli dimensioni si è fatto notare un cristallo di gesso estratto dalle cave di Cocconato. Molto attrattivi i grandi blocchi di ametista, anche se gli specialisti si sono indirizzati verso minerali considerati decisamente più rari, come i reperti di tormalina nera e feldspato ritrovati solo di recente in Namibia. Tra i minerali più apprezzati che la rassegna delle Aree Protette Astigiane ha saputo offrire, la pirite del Perù, le pepite della Repubblica Dominicana insieme all’oro nativo della Valle d’Aosta e della California, il cromo diopside del Pakistan, la wulfenite del Messico, l’uvarovite della Russia, la tormalina del Brasile, l’aragonite azzurra cristallizzata della Cina. Molto frequentato anche lo spazio dedicato ai minerali alpini di Piemonte e Valle d’Aosta, mentre la regione italiana più rappresentata è stata la Sardegna. Tra le tante pietre lavorate hanno prevalso l’ambra (con un ricco ventaglio di collane, orecchini, bracciali, anelli, ciondoli) e i diamanti. Non sono mancate le curiosità, come i talismani magici e il sale rosa himalayano utilizzato anche come piastra di cottura. I fossili hanno affascinato soprattutto nella bella esposizione del Museo Geologico Sperimentale di Giaveno che ha proposto oggetti di pietra lavorata dell’uomo preistorico provenienti da varie località dell’area mediterranea. In primo piano anche le macine di diecimila anni fa ritrovate in un deserto del Nord del Sudan ormai scomparso per effetto della costruzione della diga di Merowe. Ma Hastagems, a cui per il secondo anno consecutivo è tornato anche il Museo Paleontologico “Giulio Maini” di Ovada, è stata l’occasione, per gli astigiani che ancora non lo conoscevano, di scoprire il Museo dei fossili delle Aree Protette Astigiane. Per tutto il giorno le visite guidate gratuite hanno messo in evidenza i preziosi ritrovamenti fossili dei grandi cetacei (balene, delfini) che un tempo popolavano il Mare Padano: 250 gli ingressi registrati.