monferrato“Firmato l’atto costitutivo in Comune, muove i primi passi Ava, l’Associazione Viticoltori di Asti, nata sulla scia del dibattito che nelle scorse settimane si è sviluppato attorno al tema delle donominazioni di origine dei vini in rapporto ai territori che ne attribuiscono il nome. La nuova associazione, nata in seguito ad una proposta dei consiglieri comunali di opposizione Mariangela Cotto e Giovanni Pensabene e sostenuta dall’amministrazione Brignolo attraverso l’Assessore all’Agricoltrua,turismo e sviluppo economico Andrea Cerrato, sarà guidata da   Enrico Rovero di San Marzanotto eletto presidente. Vice presidente sarà Francesco Bersano di Portacomaro Stazione, segretario Simone Benassi di Variglie. Saranno inoltre consiglieri  Beccaris Piercarlo di Variglie e Corrado Surano, Poggio di Portacomaro Stazione. Il Comune di Asti ha aderito fin dalla costituzione dell’Associazione in qualità di ”socio amico” e fornirà inizialmente supporto organizzativo e logistico. L’associazione ha adottato un logo che contrassegnerà ogni sua iniziativa pubblica e di comunicazione un elegante logo in cui sulla sigla è inserita l’efficiìgie di San Secondo tratta da una incisione del settecento, segno del legame stretto con il territorio e lasua storia che è anche fatta di agricoltura e di vino. Primo atto del nuovo organismo sarà inoltra la richiesta al Consorzio per la Tutela dell’Asti di avviare la procedura di inserimento del territorio di Asti ( secondo i criteri scientifici previsti) di Asti nella docg dell’Asti e del Moscato d’Asti in applicazione della legge 164 sulle denominazioni di origine dei vini che prevede espressamente che il territorio che attribuisce il nome ad un vino sia logicamente inserito nella zona di produzione Finora Asti, caso unico in Italia, è esclusa  dalla zona dell’Asti, ma anche da quella del Dolcetto d’Asti. Successivamente sarà avviata, in stretta collaborazione con il Comune di Asti , come ha sottolineato l’Assessore Andrea Cerrato, partendo dalla viticoltura e dalla sua storia una azione di studio , comunicazione e valorizzazione dell’immagine complessiva di Asti in rapporto al proprio territorio che è tuttora rappresentato per circa l’ottanta per cento da superficie agraria , anche se l’agricoltura intesa come settore economico è andata vioa via declinando negli ultimi decenni. “Partiamo dalla viticoltura -ha detto Andrea Cerrato – anche per un lavoro di ridefinizione dell’intera immagine di Asti città sostenibile, accogliente, orientata alla green economy e ad uno sviluppo sostenibile. Con Ava riparte un discorso interrotto da qualche decennio, che punta a ridare centralità ad Asti e al suo nome inteso come marchio di rilievo mondiale nel mondo del vino”.