ida grossLa sanità astigiana ha un nuovo volto: è quello di Ida Grossi, eletta questa mattina dalla Giunta Regionale a dirigere l’Asl di Asti per il prossimo triennio.  Dei sedici direttori generali nominati, tre sono donne. Solo quattro i direttori confermati che però sono destinati a cambiare sede, seguendo le indicazioni dell’assessore Antonio  Saitta che aveva previsto l’applicazione dello “spoils system” per i vertici di Asl e Aso. CHI E’ IDA GROSSI  Ida Grossi, classe ’54, torna in Piemonte dopo aver conquistato la Sicilia.  Originaria di Voghera, inizia la carriera professionale – agosto 1984 – a Casale Monferrato  come Assistente Medico Igiene e Organizzazione Servizi Ospedalieri nel presidio  ospedaliero dell’Asl 21, fino a diventarne responsabile.  Dopo 16 anni di servizio, nel 2000 lascia il “Santo Spirito” per approdare alla direzione  sanitaria dell’ospedale “Maggiore della Carità” di Novara.  Una scelta sofferta per un incarico prestigioso: “A Casale ho tutti i miei affetti e questo  inizialmente mi ha in parte frenata, ma certamente si trattava di un’opportunità importante, Novara è infatti la seconda azienda sanitaria in Piemonte”, dichiarò a La Stampa nel  gennaio 2000.  Un’esperienza durata sei anni mezzo; il 5 giugno 2006 la Grossi venne chiamata a dirigere  l’azienda sanitaria di Biella dove ricoprì, tra l’altro, il ruolo di responsabile scientifico del  progetto AGENAS sulla cultura etica aziendale.  Cinque anni più tardi, nel settembre 2011, decise di abbandonare il Piemonte per ricoprire  le vesti di direttore sanitario della Asl 3 di Genova.  E’ l’ultimo incarico al Nord prima di sbarcare in Sicilia: nell’aprile 2014 il governatore  Rosario Crocetta la nomina alla direzione dell’Asp (azienda sanitaria provinciale) di  Caltanissetta, prima donna direttore generale dell’Isola. Un “atto di rottura con i vecchi  sistemi basati sulla discrezionalità”, dichiarò alla redazione palermitana de La Repubblica.  La scelta di presentarsi in Sicilia venne motivata dal fatto che “è stata tra le poche regioni  a indire una procedura basata su criteri meritocratici”. Tuttavia la sua reggenza ebbe vita  breve.  Il 7 ottobre dello stesso anno la Grossi, dopo appena sei mesi, si spostò a Catania per  dirigire l’azienda provinciale.  Ora la nomina a direttore generale dell’Asl di Asti. La Grossi porterà con sé il suo  pragmatismo, dote che caratterizza le “donne manager” come da lei stesso dichiarato in  un’intervista rilasciata, lo scorso 8 marzo, al Quotidiano Sanità.  Nella stessa occasione, parlando di gestione, precisò che “un Direttore Generale da solo  non va da nessuna parte, deve costruire una squadra per far crescere l’azienda”.  Un imprinting preciso che probabilmente proporrà anche nell’azienda sanitaria locale.  Una curiosità: la sua direzione catanese iniziò sotto gli auspici di Sant’Agata, quella  astigiana di San Secondo. Buon lavoro, direttrice. GALANTE MANCA LA RICONFERMA, UBERTI ALL’ASL TO5  Il direttore uscente dell’Asl di Asti, Valter Galante, non è riuscito a riconfermarsi alla guida  di un’azienda sanitaria.  L’esperienza di Galante alla guida dell’Asl 19 era iniziata il 1° gennaio 2011 quando, in  sostituzione di Luigi Robino, venne designato a ricoprire la carica di commissario  straordinario. Successivamente, nell’aprile 2012, la Giunta Regionale lo riconfermò alla  guida dell’Azienda sanitaria in veste di direttore generale.  Torna invece a Torino l’attuale direttore sanitario Massimo Uberti, chiamato alla guida  dell’Asl Torino 5. Uberti venne nominato da Galante nel maggio 2012, prendendo il posto di Paolo Marforio che andò a dirigere l’Asl di Alessandria. Chissà se il nuovo direttore  sanitario, che sarà eletto su indicazione di Ida Grossi, proseguirà sul solco tracciato da  Uberti e che mirava a una maggiore integrazione tra il medico di famiglia e quello  ospedaliero, contando sul supporto già garantito dall’Ordine dei Medici di Asti. Fabio Ruffinengo