E’ il prezioso Canè 1999, Moscato d’Asti docg riserva dell’azienda Marco Bianco uno dei cinque vini scelti da Helmut Köcher per la degustazione guidata “Vini e Viticoltori estremi” di domani, domenica 9 febbraio alle 20,30 nello spazio dedicato alla Food Experience Mondadori nell’ambito del Milano Food &Wine Festival. Un’occasione da non perdere per provare questo vino prezioso, insignito del Golden Award dalle commissioni di assaggio del Merano Wine Festival 2013. “Un Moscato del secolo scorso – spiega Riccardo Bianco, titolare della Marco Bianco – : porta la data del 1999 e ce ne sono soltanto 1090 bottiglie, tutte rigorosamente numerate. Per molti anni mio padre, Marco Bianco, ha lavorato a questo vino, da uve raccolte su piante di 170 anni, a piede franco, con una resa ad ettaro di soli 30 quintali. Il lavoro in cantina è un segreto custodito dalla nostra famiglia, ma la particolarità principale del vino sta nella sfida – lanciata, vinta e racchiusa in queste pochissime bottiglie – di essere riusciti ad affermare le grandi potenzialità di evoluzione nel tempo di un vino di soli 5,5 gradi rimasto in cantina per 15 anni in bottiglie in piedi”. Ma non sarà il solo vino della Marco Bianco disponibile al tavolo di degustazione n. 52 da oggi a Milano: si potranno trovare anche Crivella 2003 Moscato d’Asti docg riserva (anche questo Golden Award MWF 2013), Meramentae Brut millesimato 2011, Belb 2013 Moscato d’Asti docg. “Siamo un’azienda con solide radici nella terra del Moscato d’Asti – continua Riccardo Bianco -. I primi vigneti li ha piantati nel 1835 circa il nonno del mio bisnonno. E’ stato proprio il mio bisnonno “Din”, appassionato viticoltore, a credere per primo nelle grandi potenzialità del vitigno Moscato e a guidare l’azienda agricola familiare nel passaggio da una produzione mista alla produzione specializzata vitivinicola. Negli anni settanta mio padre e mia madre hanno dato nuovo impulso all’attività, acquistando altri vigneti antichi, senza procedere al rimpianto e continuando a coltivare quelli storici, fiduciosi della qualità che restituisce la vite se trattata con cura e dedizione. L’essenza dell’azienda è stata disegnata da mio padre Marco a partire dal 1997, quando ha iniziato a interpretare in modo nuovo il Moscato, intravedendone capacità di invecchiamento ancora inesplorate. Questa passione per la vite e per le sperimentazioni di cantina mi scorre nelle vene da quando ero bambino. Ho studiato alla Scuola Enologica di Alba e ho iniziato presto ad affiancare i miei genitori, imparando e custodendo tecniche di vinificazione che permettono al Moscato di esprimersi pienamente anche nel tempo”. Oggi Riccardo Bianco conduce l’azienda con l’aiuto di Maria, e continua a credere che per ottenere il meglio dalla vite occorra darle il meglio, trattandola con rispetto e coltivandola in modo naturale.

20140208-085816.jpg