Un milione e mezzo di giovani presenti al weekend con il Papa al Parque de Gracia. Arrivati tutti ieri dal primo pomeriggio, fiumi di giovani hanno invaso l’autostrada e le vie adiacenti al parco per entrare nei loro settori. 

Ieri, alle ore 20:30 il Papa è arrivato con la Papamobile e ha presieduto la veglia in cui ci ha chiesto: ” di non avere paura, di guardare alle radici, ai nostri nonni senza avere paura “. Dopo il discorso si è tenuto un momento di adorazione in un silenzio assordante, tutti i giovani inginocchiati davanti al Santissimo, tutti che pregavano in adorazione.

Questa veglia mi ha colpito in quanto è riuscita a portare in me domande, che spesso tendo a evitare.

Essa è stata in grado di riunire milioni di persone. 

Nessun evento, né sportivo, né musicale ha mai visto coinvolte, in un unico luogo, così tanti giovani di tutto il mondo.

La religione cristiana si fonda sulla fratellanza e l’unione. Ho dunque riscontrato come questo evento sia riuscito a incarnare perfettamente questi capisaldi.

*Elisabetta Rogolino, Torretta*

Il momento che più ho apprezzato della veglia è stato quando il papà ha detto la frase: “ L’unica volta in cui possiamo guardare dall’alto in basso è per aiutarsi ad alzarsi”. Spesso sento dire che sono frasi troppo semplici ma proprio perché sono semplici nessuno o davvero poche persone ci pensano e le rendono proprie. Invece questa è una frase tanto semplice quanto potente.

*Carolina Damasio Fiore, Torretta*

La veglia é uno dei momenti più intimi e profondi da poter passare come persona cristiana. Personalmente mi ha colpito come la religione possa coinvolgere tutto il mondo insieme a pregare per lo stesso Dio, tutti rispettosamente in silenzio l’uno accanto all’altro.

Durante la veglia, mentre il santissimo era esposto sembrava che fosse solo per te, poi aprendo gli occhi ti rendi conto che sei in mezzo a milioni di persone. 

Una preghiera. Una sola voce, pregare un solo Dio tutti insieme, in mezzo a tante lingue diverse, vicino a persone che neanche conosci, che non rivedrai mai più o che rincontrerai in un futuro.

*Manuela Nardo, Torretta*

La veglia nel cuore del Parco Tejo è stato l’evento che ho atteso di più durante questo viaggio. L’atmosfera che c’era nell’aria era qualcosa di unico, milioni di giovani pronti a vivere questo momento uniti da uno spirito di gioia e fraternità. Con questa Giornata Mondiale della Gioventù, noi giovani siamo pronti a rialzarci e continuare il nostro cammino di fede insieme alla nostra comunità coltivando le radici dell’allegria come Papa Francesco ci esorta a fare.

*Chiara Appendino di Castiglione*

Invece, questa mattina siamo stati svegliati alle 6:30  con musica. Una grande festa di musica cristiana che ci ha dato le energie a iniziare la domenica tra cui Padre Guilherme, un sacerdote dj diventato famoso in Portogallo attraverso la sua evangelizzazione sui social.

Alle 8:30 è arrivato il Papa dove ha fatto il giro tra tutti i settori prima di presiedere alla Santa Messa che è iniziata alle 9. Anche la Santa Messa curata come sempre nei minimi dettagli, un coro e un’orchestra che ci hanno invaso e unito con i canti. Nella domenica della Trasfigurazione del nostro Signore, il Santo Padre ci ha affidato tre parole chiave: brillare, ascoltare e non temere. Infine il grande evento si è concluso con l’invito per tutti i giovani a partecipare al Sinodo a Roma nel 2025, invece la prossima Giornata Mondiale della Gioventù sarà nella Corea del Sud nel 2027. 

Torniamo a casa con tanta stanchezza e la voglia di farsi anche una bella doccia, ma veramente pieni di gioia e di grande gratitudine a vedere che siamo veramente una grande Chiesa con giovani coraggiosi che non smettono di lottare e che non devono avere paura di affrontare la vita seguendo Gesù e il suo amore.

durante la settimana di GMG abbiamo approfondito cosa significa essere cristiani. Vivere la fede è un’attività tutt’altro che noiosa, come può invece sembrare la domanica mattina! Non si tratta infatti solo di andare in chiesa e dire le peghiere prima di coricarsi, e non si riduce nemmeno nel credere fortemente in dio, no no no, essere cristiano non è questo, fidatevi: ne abbiamo incontrati molti di cristiani veri in questi giorni.

Un esempio di vera cristiana è stata Suor Elvira, mancata proprio nei giorni della GMG. Elvira ha fatto della cristianità la sua stessa vita, rappresentando il fedele capace di una preghiera che si apre al mondo e si fa azione. 

Il cristiano vede negli altri il volto di Dio e di conseguenza agisce attivamente per migliorare la condizione di tutti i fratelli, nell’ottica di una vasta amicizia sociale. 

I fedeli sono persone coscienti, conoscenti e intelligenti, persone calate nella realtà e capaci di mettere se stessi a servizio della fede. 

Questo ci ha insegnato la GMG.

*Marta Sacco di Torino e Lorenzo Zappino di Pralormo*