Il dopo cena di ieri sera è sicuramente stato un momento all’insegna della musica e del divertimento: nel parchetto di Ansião abbiamo ascoltato e partecipato al saggio della scuola musicale della cittadina, momento in cui abbiamo cantato e ballato tutti insieme.

Questa mattina, invece, dopo la colazione in famiglia e un breve momento di preghiera fra noi astigiani, ci siamo spostati in pullman ad Anjo da Guarda, dove abbiamo partecipato un’attività dal nome Yabboq, una sorta di cammino individuale pensato per riflettere su alcune domande stimolo che ci sono state consegnate. Nel pomeriggio abbiamo proseguito con la Via Crucis che dal luogo dell’attività del mattino ci ha riportato ad Ansião dove abbiamo concluso con la Messa alla presenza di alcuni italiani, portoghesi, spagnoli e di El Salvador. Al termine della celebrazione un rappresentante per gruppo ha anche esposto un breve elaborato che ha permesso di riassumere tutte le riflessioni provenienti dall’attività del mattino.

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Abbiamo chiesto le impressioni di viaggio a Lorenzo Zappiano di Pralormo e Lorenzo Scalzo del Sacro Cuore

Avete avuto modo di incontrare la famiglia che avrebbe dovuto ospitarvi e per motivi personali non è riuscita: come si è svolta la visita e che cosa vi è rimasto?

Nonostante l’incontro rapido e veloce, ci siamo resi conto della tenerezza di questi due signori, Lucia e Josué, molto dispiaciuti per non averci potuto accogliere. Abbiamo speso un’oretta con loro, tra succo al mango e lacrime di commozione della signora Lucia e dopo una foto ricordo ci siamo poi congedati per la messa serale.

Durante la mattinata avete avuto modo di riflettere su due pensieri del Papa, prima in solitaria, quindi in piccoli gruppi. Dopo giornate di incontri, come avete vissuto il momento personale?

Ci siamo sentiti chiamati in causa dall’invito di San Giovanni Paolo II a prendersi le proprie responsabilità sociali e politiche in quanto giovani e futuro delle nostre comunità.

Quale messaggio della Via Crucis ti ha colpito maggiormente?

Siamo stati colpiti dal concetto di libertà alternativo esposto nella prima stazione. In una società guidata da canoni e dall’aspirazione ad una libertà limitante, la fede propone l’opzione alternativa di una libertà vera e felice.

Ecco l’intervento di Luca Murzi al termine e della Messa

Da fuori, la chiesa appare come un luogo noioso dove si prega soltanto. Noi qui invece stiamo sperimentando una chiesa viva e gioiosa dove stare con gli altri e con dio significa felicità. Sono queste le esperienze che dobbiamo mostrare a coloro che incontriamo 

Viviamo l’ amore di Cristo, non dobbiamo tenercelo dentro ma aprirci agli altri. Dobbiamo essere testimoni di Dio e lo possiamo fare attraverso il nostro modo di stare nel mondo, non usando solo le parole, ma attraverso la nostro testimonianza, essendo gioiosi e con il volto luminoso. 

Passare attraverso il servizio può essere uno strumento per avvicinare i giovani alla vita cristiana. Perché attraverso il servizio si mostra l’amore di Cristo in semplici gesti.

La scuola è un ambiente centrale nella vita di tutti i giovani. È proprio in questo contesto che il giovane può testimoniare l’amore di Dio. 

Anche la famiglia è un ambiente dove non è sempre facile vivere la fede. La scelta di fede dei genitori per quanto possa essere autentica non evita il cammino e il dubbio dei figli.