Nel colorato villaggio dell’Adunata che occupa tutta la vastissima Campo del Palio di Asti, una delle piazze più grandi d’Italia, c’è un padiglione speciale dedicato al Pasta Party. Non è solo un ristorante monopiatto, anche se è la pasta a farla da padrona, proposta con vari sughi al prezzo di 3,5 euro al piatto. Il Pasta Party lanciato con successo già nelle precedenti Adunate da Cuneo a Parma, ha una finalità benefica molto concreta: finanziare la crescita dell’Ospedale da campo della Fondazione Ana Onlus. E’ la struttura dell’Associazione nazionale alpini che dal terremoto del Friuli del 1976 in poi è stata impegnata ogni volta in prima linea nelle catastrofi naturali e nelle emergenze umanitarie. Il Pasta party quest’anno ha una connotazione tutta piemontese visto che la pasta è del pastificio Rey di San Damiano d’Asti. Con il piatto di pasta, nei vari formati, si potrà abbinare, a 5 euro tutto compreso, una bibita anch’essa ideata in Piemonte come già si intuisce dal nome “Mole cola”. La lattina rossa riproduce la sagoma della Mole Antonelliana di Torino ed è uno della start-up più di successo degli ultimi anni, in un settore dominato dalle multinazionali delle bollicine. Tornando alla pasta va detto che Domenico Toso, classe 1949, famiglia alpina da generazioni, titolare del Pastificio Rey, ha donato l’intera fornitura condividendo lo spirito di solidarietà che anima il Pasta Party. Toso è figlio di Maria Rey. Scomparsa a 92 anni dopo aver visto il piccolo pastificio di famiglia, fondato nel 1851, quando era anche panetteria, diventare una delle più importanti aziende del settore con un capacità di esportazione eccezionale che supera il 90%. Pasta Rey, partner dell’Adunata, è tra i leader del mercato tedesco e austriaco, con forte presenza in Giappone e Corea. Una marchio italiano conosciuto nel mondo che mantiene l’accuratezza della lavorazione artigianale, la selezione delle materie prime, il gusto di fare le cose buone e ben fatte. Il pastificio utilizza solo farina di grano duro italiani, macinati in un antico mulino sul Po a Ponte Lagoscuro nel Ferrarese. La farina arriva poi a San Damiano d’Asti nel modernissimo stabilimento che ha la capacità di 200 tonnellate giornaliere e dove lavorano una trentina di addetti.