mostra Fellini2Una chiave di lettura curiosa della mostra “Il sogno e la visione – Omaggio a Federico Fellini”, in corso fino al 31 marzo a Palazzo Mazzetti, potrebbe essere quella di provare a investigare i “veri sogni” dietro al “realismo onirico” del grande regista riminese. Nata da un’idea di Felice Laudadio, direttore artistico del Bis&st, curata dalla nipote Federica Fabbri Fellini, la mostra espone cento tavole originali tratte dal “Libro dei sogni” (edito nel 2007 a cura di Tullio Kezich): una sorta di grande album che rappresenta l’inconscio felliniano, un diario fatto di schizzi, disegni e appunti che Fellini elaborò con impegno scrupoloso tra gli anni ’60 e gli anni ’90 su consiglio dello psicanalista Ernst Bernhard che lo ebbe in cura tra il 1960 e il 1965. C’è spazio per Marcello Mastroianni e Anita Ekberg, Sofia Loren e Giulietta Masina, Sandra Milo e Gianni Agnelli, Totò e Stanlio e Ollio. C’è Rimini e c’è Roma. C’è tanto mare, qualche nave e la sensualità cremosa delle forme femminili care al regista di Amarcord e de La dolce vita. L’inserimento di una sezione espositiva a cura di Alessandro Santero e Sara Poeta, caratterizzata da un eterogeneo insieme di immagini fotografiche e pubblicazioni sull’opera filmica (materiali provenienti dalle collezioni della Libreria antiquaria Coenobium) è poi un corredo al nutrito corpus dei disegni del maestro realizzati nel quadro del suo ben noto travaglio introspettivo. “Tutto ciò che possiamo fare è tentare di raggiungere la consapevolezza che siamo parte di questo imperscrutabile mistero che è il creato. Ubbidiamo alle sue leggi inconoscibili, ai suoi mutamenti. Siamo misteri tra i misteri” annota Fellini il 20 agosto del 1984 sotto la macchia blu intenso di un cielo stellato.  

Apertura dal martedì alla domenica dalle 9,30 alle 18,30. Ingresso libero. Marianna Natale