L’udienza privata che papa Francesco ha riservato ai fedeli astigiani giunti in Vaticano per ringraziare il Santo padre della visita avvenuta ad Asti il 19 e 20 novembre scorsi, si è conclusa da poco. A guidare la folta delegazione di pellegrini il vescovo della Diocesi di Asti Marco Prastaro che ha avuto modo di ringraziare a nome di tutti Sua Santità.

Ecco il discorso che il vescovo Marco ha tenuto nel corso dell’udienza nella Sala Clementina del Vaticano

Santo Padre carissimo,

              nel ricordo gioioso dei giorni passati insieme ad Asti, siamo oggi qui, nella sua casa, a ringraziarla per il tempo che ci ha dedicato e per averci mostrato quella vicinanza e quell’affetto tutto particolare che la lega ad Asti e alla nostra Diocesi.

Una delle esperienze forti che ha preceduto la sua visita è stata il tempo della preparazione. Un mese intenso e frenetico in cui tutta la città, tutte le autorità ed istituzioni si sono sentite unite ed affiatate. Abbiamo fatto un’esperienza profonda di fraternità e di collaborazione. La sua visita ci ha dato occasione per far crescere ulteriormente il senso di comunità e di unità che sempre deve caratterizzare una città.

I giorni in cui è stato con noi l’abbiamo sentita parte della nostra famiglia. La ringraziamo perché si è buttato fra le nostre braccia e ci ha permesso di esprimerle l’affetto che per Lei proviamo. Abbiamo potuto condividere il dolce sapore delle nostre radici.

Le sue parole durante la celebrazione Eucaristica sono ancora vive e presenti nel nostro cammino di fede.            

Uno dei frutti della sua visita ad Asti è l’ambulatorio “Fratelli tutti” che presto apriremo. Sarà un luogo in cui i gli scartati, i poveri e i dimenticati potranno ricevere cure sanitarie e accedere a visite mediche specialistiche. L’ambulatorio si avvale della collaborazione di personale infermieristico, medico specialistico e altri operatori che a titolo volontario e gratuito offrono tempo e competenze per la salute dei più svantaggiati. I volontari sono persone con appartenenze religiose, culturali e politiche differenti, ma tutte accomunate dal desiderio di creare un mondo più fraterno e giusto.

Le portiamo i saluti del nostro seminarista Stefano che, a Dio piacendo, il 17 settembre sarà ordinato diacono. Le portiamo anche i saluti dei suoi familiari (Carla, Delia, Nella) che oggi non hanno potuto essere presenti.

Mentre le assicuriamo il nostro continuo e affettuoso ricordo nella preghiera le chiediamo di pregare per la nostra Chiesa e per tutta la comunità astigiana.

L’attendiamo nuovamente tra noi, a casa sua! Grazie Santo Padre, le vogliamo bene!