Pubblichiamo il diario di viaggio della nostra collaboratrice Bianca Vercelli in cammino verso Santiago di Compostela.

19 giugno 2019-29 giugno 2019 – Cammino di Santiago
Sveglia alle 5:00, ti vesti, vai in bagno, rifai per l’ultima volta lo zaino (mettendo rigorosamente gli oggetti più pesanti sul fondo), fai una colazione velocissima. Ti infili le calze e le scarpe, fai un respiro e parti per l’ultima tappa, l’ultimo giorno di cammino. In giro non c’è nessuno, è ancora buio e noi camminiamo in silenzio per gli ultimi km di questo viaggio che ci segnerà per tutta la vita. Ogni persona incontrata, ogni evento accaduto e ogni strada scelta a un bivio ha avuto un significato preciso e un risultato unico. Abbiamo imparato tantissime cose, ma forse la più importante è che ognuno ha il suo cammino. Potrà sembrare una cosa banale, ma capire che ognuno ha il suo passo, il suo modo di affrontare le cose, la sua velocità, i suoi riti, abilità e limiti è, io credo, l’essenza della vita. Non penso che il Cammino di Santiago ti porti un’epifania sul significato della vita né tantomeno te la cambi all’improvviso. Credo invece che ti presenti tanti piccoli insegnamenti, regali e sfide e che stia a te capirne il vero significato. Come quando il secondo giorno siamo arrivati su una spiaggia su cui avevano scritto sulla sabbia a caratteri cubitali il nome di una persona che porto nel cuore, e che so avermi guidata sempre da lassù. O come quando oggi, ultimo giorno a Santiago, ho conosciuto un signore che porta lo stesso nome di mio zio V. Capire che si può stare bene anche da soli, che gli amici ti hanno capita sempre un po’ di più di quello che pensi, che si hanno dei limiti che bisogna rispettare ma che i limiti possono essere spostati un pochino più in là, se si vuole, e che spesso le persone hanno idee molto diverse dalle nostre, ma che va bene così perché davvero, ognuno ha il suo cammino.