Tra le pratiche all’ordine del giorno del consiglio comunale convocato a partire da lunedì c’è l’approvazione definitiva della Variante 31 al Piano Regolatore, fortemente voluta per semplificare e snellire le procedure vigenti nel comune di Asti e consentire l’ampliamento di oltre quindici aziende che operano nella nostra città. Già approvata una volta dal consiglio comunale, la Variante presentata dal vicesindaco e assessore all’urbanistica Davide Arri giunge così alla seconda e ultima votazione, in occasione della quale saranno esaminate ed eventualmente accolte le osservazioni pervenute. La Variante parziale interviene, sia in modo puntuale a livello cartografico sia sull’impianto normativo, con lo scopo di promuovere gli investimenti produttivi sul territorio, velocizzando nel contempo le procedure urbanistiche, riducendo quindi tempi e costi delle pratiche. I principali aspetti possono essere così sintetizzati: – consentire, nelle aree produttive, il commercio al dettaglio connesso con l’attività di commercio all’ingrosso; – permettere i cambi di destinazione d’uso dei fabbricati esistenti in zona produttiva, senza la verifica del parametro relativo al rapporto di copertura in caso di assoggettamento di aree ad uso pubblico; – ammettere nei comparti produttivi di completamento la monetizzazione delle aree per servizi pubblici, per le destinazioni all’uso commerciale e direzionale, fino al 50% del totale; – consentire, nell’ambito di aziende agricole esistenti, destinazioni produttive per la lavorazione e trasformazione dei prodotti di provenienza agricola della stessa azienda; – accogliere richieste di riclassificazione in area agricola di lotti prima edificabili in considerazione dell’incidenza che la tassazione IMU ha assunto per alcune fasce di proprietari; – accogliere richieste di rimozione di vincoli a servizi pubblici quando ciò non comporta un incremento della capacità insediativa residenziale; – ammettere richieste avanzate da aziende produttive operanti sul territorio che intendono razionalizzare o ampliare l’attività; – rimuovere il limite massimo di 250 mq oggi presente per le attività di somministrazione di alimenti e bevande; – ammettere, in area agricola senza il preventivo ricorso al piano di recupero, l’ampliamento fino al 100% della superficie per le unità commerciali esistenti; – assimilare alla destinazione residenziale i centri di custodia oraria (Baby Parking) come definiti dalla recente normativa regionale, consentendo la loro apertura anche nelle aree produttive e commerciali; – ricomprendere nella destinazione commerciale le strutture per il commiato come definite dalla recente normativa regionale.