reteQuali tecnologie si possono adottare per ridurre il digital divide che colpisce l’Astigiano? Come si evolve la rete? Quali sono i vantaggi dei grandi data center per la pubblica amministrazione? Di questi argomenti si è discusso il 17 luglio scorso nella sede della Provincia di Asti. I tecnici informatici della Provincia e dell’Unione Valtiglione e dintorni hanno approfittato della presenza in Italia dell’astigiano Silvano Gai per riunire un gruppo di colleghi del Centro di Super Calcolo Piemontese (CSP), operatori wireless, tecnici di software house e un insegnante di informatica dell’Artom. Commenta Pasquale Volontà, responsabile del Sistema Informativo e Statistica: “E’ stata una bella occasione per un confronto tra i modelli di sviluppo della rete nelle comunità rurali al fine della riduzione digital divide. Anche gli Stati Uniti hanno problemi similari a quelli astigiani nelle aree rurali: Silvano Gai sta operando proprio per la diffusione del servizio mediante tecnologie wireless in una contea californiana. Non vi sono al momento alternative in luoghi a bassa densità abitativa o che per caratteristiche socio-economiche non attraggono investimenti da parte degli operatori di telecomunicazioni basate sulla diffusione della rete su fibra ottica o rame. A ciò si aggiunge il noto problema, nel caso del doppino telefonico in rame, della distanza massima dell’utente dalla centrale di 2,5 km.”. I partecipanti hanno discusso e condiviso tecniche di diffusione radio con l’ipotesi di utilizzare anche frequenze alternative o in concessione a televisioni locali mediante appositi accordi. Sono stati affrontati anche altri temi: dall’utilizzo della rete da parte delle scuole alle iniziative di regolamentazione da parte di enti come la Provincia, dall’accesso a infrastrutture allo snellimento delle pratiche su modelli applicati sia nelle contee americane che in aree della Toscana. “Il gruppo di tecnici informalmente riunito ieri – hanno sottolineato i promotori dell’iniziativa – opera da tempo in sinergia condividendo progetti e iniziative. La rete è un diritto di tutti i cittadini, a prescindere dal luogo in cui si abita. Considerate le dimensioni dei nostri Comuni, è evidente che il ruolo dell’ente di area vasta è determinante per tutte le iniziative atte a promuovere lo sviluppo della rete sul territorio. Ciò si concretizza anche attraverso questi gruppi di lavoro, formati per individuare linee di azione, che l’Ente potrà portare agli appositi tavoli di lavoro regionali nell’ambito degli obiettivi 2020 della UE e dell’utilizzo dei prossimi fondi strutturali”. Silvano Gai, cresciuto a Vigliano, un piccolo paese dell’Astigiano, ha più di trenta anni di esperienza nell’ingegneria informatica e nelle reti di calcolatori. È autore di molti libri e pubblicazioni tecniche sul networking; ha scritto numerosi Internet drafts e RFC. È responsabile di 30 brevetti depositati e di 50 domande di brevetto. Professore ordinario di Ingegneria Informatica al Politecnico di Torino per sette anni, altri sette li ha trascorsi da ricercatore al CNR. Ha operato in Silicon Valley dove, come Cisco Fellow, è stato uno dei progettisti degli switches Cisco Catalyst e degli swithes di storage Cisco MDS. E’ stato senior fellow presso Nuova Systems con il compito di definire la nuova architettura di Data Center e far diventare l’FCoE una realtà. Attualmente si occupa di sviluppo e gestione di reti wireless in ambito rurale.