Tredicesimo numero dell’anno per la Gazzetta d’Asti che nel 2020 spegne 121 candeline. Ecco i principali argomenti della Gazzetta d’Asti in edicola da venerdì 3 aprile 2020.

Rasero a sorpresa riapre i mercati

Una prova di un ritorno, seppure graduale, alla normalità.
Lunedì, infatti, dovrebbero riaprire alcuni mercati di quartiere che erano stati sospesi dal sindaco Maurizio Rasero che aveva dato una lettura più restrittiva del Dpcm del Governo.
La decisione, una sorta di esperimento, è stata resa pubblica nell’ormai tradizionale quotidiana diretta facebook del primo cittadino ieri alle 19.
Una ripresa graduale, un vero esperimento, nel rispetto di tutte le limitazioni e i vincoli stabiliti nei vari decreti ministeriali e che mira a una ripresa economica. I mercati rionali, solo quelli di ortofrutta, quindi, dovrebbero tornare ma non saranno quelli di prima: saranno delimitati, con un varco d’accesso e uno di uscita controllati, e i clienti potranno accedere ai banchi solo uno per volta, dotati di mascherine e guanti.
Si dovrebbe cominciare lunedì con il mercato rionale di piazza del Palio. “I banchi saranno sei, a distanza gli uni dagli altri e al massimo potranno avere accesso 12 persone per volta”, ha spiegato Rasero. [Continua sulla Gazzetta d’Asti in edicola da venerdì 3 aprile 2020] Foto di repertorio

Fa flop il programma dell’Inps per i 600 euro

Partito con un flop il nuovo programma predisposto in tempi brevissimi dall’Inps per consentire ai titolari di partita Iva e ai lavoratori autonomi danneggiati dai provvedimenti di chiusura decisi dal Governo per fronteggiare e contenere il dilagare dell’epidemia Covid-19, di ricevere una indennità di 600 euro.
Le domande dovevano essere presentate in via telematica, collegandosi con il sito dell’Inps, a partire dal 1 aprile. Il guaio, però, è che nei giorni immediatamente precedenti sempre l’Inps con una circolare ha precisato che le domande sarebbero state accolte nei limiti dello stanziamento deciso dal Governo e da qui, quindi, il timore che non tutte potessero essere soddisfatte. [Continua sulla Gazzetta d’Asti in edicola da venerdì 3 aprile 2020]

Stare a casa in famiglia

Condivido con voi pensieri, telefonate e messaggi di questa settimana.
Il mio amico Igor ha quattro figli, due maschi molto vivaci e due femmine più tranquille; abitano in un alloggio di pochi metri quadri. Ovunque per casa scatoloni impilati con le cose che non stanno negli armadi. Solo qualche metro quadro di pavimento è libero per poter camminare. I suoi bambini, a volte piangendo, gli chiedono quando potranno tornare a scuola dai loro amici.
Scambio di mail con una mamma di ragazzi adolescenti. Le dicevo: “Una preghiera speciale per voi e per i figli adolescenti che temo scalpitino più di altri”, immediatamente mi risponde: “È esattamente questo il problema… ci vuole più pazienza con i “ grandi” che con i piccolini”. [Continua sulla Gazzetta d’Asti in edicola da venerdì 3 aprile 2020]

Conte suona al piano Azzurro

Dopo essere stato tra i quattro brani cantati dai balconi, Paolo Conte ha voluto dare una sua interpretazione al piano di Azzurro per l’iniziativa #WeareItaly” del ministero degli Affari Esteri che l’ha postata sul canale Youtube dove ha subito raggiunto oltre 12 mila visualizzazioni. Conte ha concluso commentando “Noi siamo l’Italia, la grande Italia”. Il nostro Maestro aveva realizzato la canzone, portata al successo da Adriano Celentano nel 1968. Per celebrare l’anniversario dei 50 anni, nel 2018 Asti God’s Talent gli aveva reso omaggio suonando a sorpresa Azzurro in piazza Cattedrale, commuovendo Paolo Conte, “padrino” della manifestazione sin dalla sua prima edizione.

Non solo mascherine artigianali

Sono 1.600 le mascherine FFP2 senza valvola che sono in arrivo all’ospedale di Asti, donate dalla diocesi. Ma si fanno aspettare: attese per oggi, ieri erano ancora ferme a Malpensa. Non sono le mascherine artigianali che in questo momento molte persone di buona volontà stanno producendo in casa. Sono tecnologiche, con dettagliate istruzioni per l’uso, per l’indossamento e perfino limitazioni d’uso. Sono anche la salvezza per molti operatori sanitari, in questo momento in grande affanno per un oggetto che sta creando perfino tensioni internazionali.

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