incontro con marisa ombra - gazzetta d'asti“Marisa, ti ricordi di me?” dice un signore di aspetto compito appena Marisa Ombra entra nella ex sala consiliare del Comune di Asti. “Ricordo la voce, ma non il volto…” risponde la vice presidente nazionale dell’Anpi. “Sono della tua leva –  le dice l’uomo sorridendo – il 1925…”. La felicità che Marisa Ombra prova per essere tornata nella città in cui è nata si legge nel suo sguardo: “Asti è una città bellissima: bisogna star via molto tempo per riuscire a capire la bellezza di questa città tagliata fuori dalla nevrosi e dal traffico, dagli spintonamenti di tutti i tipi”. Il libro che la partigiana Lilia ha presentato ad Asti, “Libere sempre”, Einaudi, è una lettera indirizzata ai ragazzi di oggi. “Una lettera che ho scritto col cuore e non senza patemi d’animo – ha spiegato Marisa Ombra -. L’input me lo ha dato la casa editrice Einaudi quando in Francia Stéphane Hessel aveva spopolato con la pubblicazione di “Indignez-vous!”. Intanto in Italia ci scontravamo con il fenomeno delle olgettine, scoprivamo che questo paese stava perdendo i minimi principi morali e stava naufragando in un deserto culturale”. La scrittrice avvia passo passo l’adolescente, attraverso la scoperta del corpo, del sesso e della libertà, nel difficile compito della costruzione della sua identità con la forza che le deriva dall’esperienza vissuta nel Novecento, un secolo denso di avvenimenti drammatici per tutto il mondo ma che ha generato la nostra Costituzione dal piglio lungimirante i cui fondamentali sono ancora pienamente da conquistare. Le problematiche sono le stesse: l’amicizia, la dignità, l’amore, il significato profondo della libertà. “Ci sono molte analogie tra il periodo della mia giovinezza e quello che vivete voi oggi – ha spiegato Ombra alle prime file dei giovanissimi seduti ad ascoltarla -. Il fascismo, con il suo diktat “Credere, obbedire, combattere” ci aveva anestetizzati tutti, nessuno pensava più con la sua testa. Dopo quel ventennio, dopo quel terribile 1943, dopo una guerra che aveva lasciato in Europa 50 milioni di morti, eravamo tutti disabituati a pensare, conoscere, capire, valutare e opporci”. Siamo appena usciti da un altro ventennio, e pur trovandoci immersi in un mondo in cui tutto è all’apparenza a portata di mano, un mondo ricchissimo di possibilità e di comunicazioni “il nostro paese manca oggi totalmente di curiosità – ha detto Marisa Ombra – e di voglia di sapere. Questa è una cosa terribile. Ragazzi, cercate il sapere, cercate la conoscenza”. MN