DISTRIBUTORE MERENDINE SCUOLE - GAZZETTA D'ASTILe consigliere regionali PD Angela Motta e Gianna Pentenero hanno presentato una proposta di legge, sottoscritta anche da esponenti della maggioranza, per vietare nei luoghi che hanno funzione pubblica (es. le scuole) i distributori automatici di merendine, per i danni provocati da questi alimenti, in particolare nei giovani.
“Un’alimentazione sana ed equilibrata costituisce un’importante premessa per una perfetta crescita ed un adeguato sviluppo dei bambini ed adolescenti: per queste ragioni è fondamentale intervenire fin dall’infanzia per supportare ed indirizzare adeguatamente il formarsi di un’adeguata coscienza alimentare”, spiegano le due esponenti PD. “E’ inoltre noto che modificazioni degli stili di vita, come quelli alimentari, si ottengono più facilmente intervenendo a partire dall’infanzia, con il contributo essenziale della scuola, della famiglia e delle istituzioni attraverso messaggi, proposte ed esempi coerenti. Con questa proposta intendiamo garantire l’adeguatezza degli apporti nutrizionali di alimenti e bevande somministrati tramite distributori automatici ed in ogni luogo che ha funzione pubblica accessibile in particolare ai minori, al fine di sostenere l’adozione di corretti stili di vita da parte dei minori stessi e prevenire a lungo termine l’insorgenza non solo delle malattie acute, ma anche di quelle cronico-degenerative che si sono dimostrate correlate ad apporti squilibrati di nutrienti protratti nel tempo”.
La proposta di legge prevede il divieto, oltre a quello già attualmente previsto per le bevande alcoliche, di somministrazione, mediante distributori automatici in ogni luogo che ha funzione pubblica, di alimenti e bevande sconsigliati, ovvero contenenti un elevato apporto totale di lipidi per porzione, grassi trans, oli vegetali, zuccheri semplici aggiunti, alto contenuto di sodio, nitriti e/o nitrati utilizzati come additivi, aggiunta di zuccheri semplici e dolcificanti, elevato contenuto di teina, caffeina, taurina e similari. Con apposito provvedimento viene inoltre demandata alla Giunta regionale la definizione degli aspetti tecnici come i limiti del contenuto per porzione degli elementi “sconsigliati”, nonché di ogni altro elemento ritenuto sconsigliabile ai fini di una corretta alimentazione e della tutela della salute dei minori dai rischi alimentari.
“Ci pare una adeguata opera di prevenzione e di educazione alimentare che è nei compiti della Regione e, siamo sicure, troverà una risposta concreta in Consiglio regionale”, concludono Motta e Pentenero.