MY NAME IS BARBERAIl Consorzio dei Vini d’Asti e del Monferrato cambia identità e punta tutto sui mercati  internazionali dove registra una costante crescita, con una vera e propria impennata negli Usa,   divenuto primo mercato d’esportazione. La parola d’ordine, anche oltre confine, sarà Barbera,   con un messaggio forte e chiaro ai consumatori sin dalla scelta del nuovo nome che sarà, non   a caso, Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato. Una definizione che porta con sé   il punto cardine della mission per il futuro: identificare ancor di più il territorio di Asti con   il suo vino simbolo che farà ancor più da traino alle altre eccellenze di quest’area vinicola.   L’annuncio del nuovo corso, a cui si accompagna l’avvio della campagna di comunicazione   dal titolo “MY NAME IS BARBERA, AND I HAVE A STORY TO TELL”, è stato dato   domenica 22 marzo, durante la prima giornata dell’edizione 2015 di Vinitaly, in una   conferenza stampa che ha unito interventi di alto livello e degustazioni stellate. Il Consorzio   ha saputo dunque cogliere i segnali giunti dai mercati: quelli stranieri, e gli Usa in testa,   prediligono sempre di più la Barbera d’Asti di cui, nel 2014, sono state prodotte 22.000.000   bottiglie da 0,75 litri.   A parlare sono i dati dell’analisi effettuata dallo stesso Consorzio e ricavati da un campione   di 100 tra le più importanti aziende produttrici di Barbera d’Asti: le vendite interne ed estere   del Barbera d’Asti sono pressoché paritarie. Dal 2008, in cui l’Italia assorbiva il 55,93%   della produzione di questo vino contro il 44,07% dell’estero, si è passati ad un 2014 in cui le   esportazioni hanno raggiunto quasi il 50% con il 49,42%. Il trend di crescita più significativo   si è registrato negli Usa: se nel 2010 questo mercato costituiva solo il 10% del totale, nel   2014, infatti, è salito al 22%, scalando ben 4 posizioni e superando la Germania che da   quattro anni era al primo posto.  Da qui la decisione del Consorzio di valorizzare la sua Docg di spicco con una serie di   progetti di stampo internazionale, come il lancio della nuova campagna “MY NAME IS   BARBERA” che approderà anche sulle pagine dell’autorevole rivista americana Wine   Spectator a partire da maggio.   Il Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato ha messo in agenda nuovi progetti   anche per la comunicazione sui canali web e social: lo slogan della campagna diverrà anche   un blog (mynameisbarbera.com) e profili con lo stesso nome prenderanno vita su Facebook,   Twitter, Pinterest, Youtube e Instagram.   L’iniziativa digitale vedrà la partecipazione della giornalista e sommelier Francesca Rosso e   di un ospite americano, John Murnane, esperto di turismo culturale e ristorazione. I due   blogger, che cureranno tra le altre la sezione Landscapes, andranno alla scoperta dei luoghi in   cui nasce la Barbera d’Asti – un territorio nella lista Patrimonio Unesco – per raccontarne i   paesaggi, i sapori e le storie, da cui emana la passione per la viticoltura. Le due sezioni del   blog ─ Lifestyle e Taste ─ si dedicheranno all’aspetto gourmet, con suggerimenti   enogastronomici: dall’aperitivo agli abbinamenti di vino e cibo, tutto all’insegna di una sana   convivialità e di un consumo moderato e gradevole. Ai volti della Barbera e alle loro storie   sarà invece dedicata l’area People. Per presentare questa serie di progetti dal respiro   internazionale, domenica 22 marzo, si sono alternati gli interventi del presidente del   Consorzio Filippo Mobrici, che ha illustrato i programmi che sono sul tavolo in Italia e nel   mondo, e il suo vice Stefano Chiarlo che ha annunciato la volontà di rendere la   comunicazione efficace in ogni canale con particolare attenzione ai giovani consumatori e al   loro linguaggio. Tra i contributi quelli di professionisti del calibro dell’enologo Ezio Rivella,   Stevie Kim, managing director di Vinitaly International, Cathy Huyghe, giornalista   americana della rivista Forbes, e di figure istituzionali come il presidente della Regione   Piemonte Sergio Chiamparino e dell’assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte   Giorgio Ferrero. Durante l’evento si è potuto assistere al monologo “Barbera d’Asti, una   storia da raccontare”, realizzato da Federico Francesco Ferrero, vincitore di MasterChef   Italia 2014. Medico chirurgo nutrizionista, autore di libri e “food-teller” con un’importante   esperienza nel campo dell’alimentazione, Federico Francesco Ferrero ha raccontato le   emozioni che questo vino sa suscitare, in quanto memoria di un territorio ed espressione del   suo spirito di convivialità. Dalla creatività dello chef Walter Ferretto, del ristorante stellato   Il Cascinalenuovo di Isola d’Asti, sono nati invece gli innovativi abbinamenti che hanno   messo in luce tutta la versatilità del vino prodotto tra i saliscendi del Monferrato, area   divenuta Patrimonio Unesco.