Il vicesindaco Davide Arri è stato a Torino ove ha incontrato l’assessore regionale alla sanità Saitta, e il direttore regionale Fulvio Moirano, per affrontare il tema degli immobili dismessi della Asl. Al tavolo anche gli amministratori locali e i direttori delle altre ASL che hanno analogo problema: Biella, Alba e Bra. Asti è risultata la realtà più virtuosa, ossia quella in cui le procedure sono più avanzate e in cui inizia a intravedersi la fine del tunnel: l’agognata vendita degli immobili che consentirà alla Regione di “fare cassa” e alla Città di iniziare il recupero urbanistico dei quartieri interessati. La Regione Piemonte ha anticipato circa 60 milioni per la realizzazione del nuovo ospedale di Asti, per l’ospedale di Ponderano (Biella) per il cantiere di Alba-Bra (Verduno). Asti è la realtà in cui si è fatto di più: non solo è già stata effettuata la variante urbanistica che ha liberato gli immobili dalla vecchia destinazione d’uso, prevedendo un ampio ventaglio di possibilità di destinazione, ma addirittura sono già state espletate le aste pubbliche per la vendita degli immobili, prima in blocco, poi separatamente che non hanno visto partecipanti. L’Asl inizierà ora con le trattative private. “È un’occasione ghiotta per il sistema imprenditoriale locale, per questo -commentano il sindaco Fabrizio Brignolo e il suo vice Arri- solleciteremo le nostre imprese ad esaminare gli aspetti convenienti dell’investimento”. “Se non riscontreremo interesse -aggiungono- proveremo a sollecitare anche l’imprenditoria torinese e il mercato nazionale, perché siamo convinti che Asti possa essere una buona piazza su cui investire, in vista di un rilancio culturale e turistico destinato ad aumentare il valore degli immobili cittadini”.