Da diversi anni è ormai noto che lo stress psicologico, fisico e ambientale, associato ad uno squilibrio dietetico e/o ad altre componenti dello stile di vita (tra le quali una bassa qualità del sonno) possono incidere negativamente sul sistema immunitario dello sportivo, sia esso professionista o dilettante.

In tal senso, il supporto con alcuni NUTRACEUTICI, nel linguaggio comune “integratori alimentari”, è stato studiato da diversi gruppi di ricerca.
Partendo dai Probiotici, alcuni ceppi specifici si sono dimostrati un ottimo adiuvante nel ridurre l’infiammazione sistemica di basso grado, responsabile dell’aumento di metaboliti infiammatori e dell’attivazione di risposte immunitarie sia specifiche che aspecifiche responsabili, verosimilmente, di una riduzione della performance e della manifestazione di sintomi sia di natura gastrointestinale (diarrea, stipsi, gonfiore e disturbi addominali) che extra-intestinale (es. astenia, stanchezza).
A tal proposito, la combinazione di L. acidophilus e S. boulardii per almeno 30 giorni a stomaco pieno (a dosaggi intorno ai 3,5 miliardi di microrganismi vitali giornalieri) può costituire un ottimo adiuvante nel ripristino dell’omeostasi intestinali (eubiosi), oltre a modulare la risposta immunitaria attraverso l’interazione diretta o indiretta (produzione di peptidi ed acidi grassi a catena corta con potere antimicrobico) con le cellule immunitarie.

Diversi studi clinici hanno dimostrato che gli anticorpi salivari (IgA) si riducono dopo un’intensa sessione di esercizio fisico e che la loro riduzione è associata ad un aumento del numero di giorni sintomatici di infezioni del tratto respiratorio superiore (URTI) post-esercizio. La supplementazione con 1 grammo di B-glucano in particolare nel post-maratona, potrebbe ridurrne significativamente il rischio , oltre a migliorare le concentrazioni di IgA salivari. I beta-glucani sono dei “polisaccaridi indigeribili”, costituiti da unità di glucosio difficilmente scindibili dagli enzimi intestinali. Una delle fonti più ricche in beta-glucani sono i funghi, ed in particolare i più studiati ad oggi sono il Reishi ed il Maitake che presentano varie attività immunostimolanti, tra le quali la modulazione linfocitaria.
Anche l’Echinacea, supplementata in forma standardizzata e titolata (cioè con riportato in etichetta la percentuale ed il dosaggio degli echinacosidi, ovvero le molecole farmacologiche che sono responsabili dell’azione terapeutica) può avere un impatto significativo nella riduzione del rischio di URTI o di complicanze relative tra le quali otiti, bronchiti, polmoniti e tonsilliti.
Il Colostro bovino può rappresentare una valida opzione di trattamento in quei soggetti immunodepressi, che praticano sport di endurance: in questi casi infatti, questo nutraceutico ha dimostrato di ridurre il rischio di infezioni, migliorando la funzionalità immunitaria probabilmente grazie alla presenza di peptidi bioattivi che resistono ai processi digestivi.
Un ormone estremamente importante nell’individuo in senso lato, ed in particolare nello sportivo, è la Vitamina D. Infatti, bassi livelli plasmatici di tale molecola, oltre ad essere stati associati ad un aumento del rischio di infortuni e del rischio cardiovascolare, sono stati correlati a bassi livelli di IgA salivari . In aggiunta, è ormai evidente il ruolo chiave della vitamina D nella produzione di molecole antinfiammatorie, nella riduzione del rilascio dalle cellule immunitarie di fattori infiammatori, nell’aumento del rilascio di defensine e catelicidine (sostanze antibatteriche), della risposta antimicrobica di natura innata, nella modulazione dell’attività delle cellule natural killer e dell’aumento della produzione di specie reattive dell’ossigeno all’interno dei fagociti.
Infine, a dosaggi >1 g/die, la vitamina C ha mostrato di migliorare l’immunodepressione linfocitaria indotta dall’esercizio fisico estremamente vigoroso e di attenuare l’aumento dei livelli plasmatici di sostanze proinfiammatorie.

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A cura del dott Alessandro Colletti