Matteo Renzi, sindaco di Firenze e candidato alle primarie del centrosinistra, ha tenuto banco ad Asti, in un teatro Alfieri gremito all’inverosimile, terminando pochi minuti fa il suo comizio. Dopo le clip di Maurizio Crozza e Massimo Troisi è stata la volta di Antonio Albanese e del suo Cetto Laqualunque che ha introdotto la questione fiscale. “L’evasione fiscale può essere combattuta in primis dai cittadini, con la richiesta di scontrini e ricevute – ha spiegato Renzi -, ma il fisco deve garantire punizioni severe per i grandi evasori. Incrociamo le banche dati per fare la guerra ai veri evasori anziché ai pesci piccoli. Ci vuole un fisco più chiaro e i ricavati della lotta all’evasione vanno reinvestiti per far diminuire la pressione fiscale, oggi insostenibile. E’ inoltre  necessario aiutare il ceto medio: ci sono stati aumenti delle tariffe bancarie, delle assicurazioni, della benzina, del costo dei treni, dell’acqua, dei rifiuti e molto altro ancora, senza che aumentasse il potere d’acquisto di pari passo”. Senza dimenticare la questione delle infrastrutture. “In questo ambito – ha proseguito Renzi – spendiamo più della Germania, vale a dire 600 miliardi di euro in 10 anni. Da noi, per esempio, un chilometro di autostrada è costato il doppio che in Germania; di più, l’invio della sonda Curiosity su Marte è costato alla NASA meno della Salerno Reggio Calabria al nostro paese”. La speranza per Renzi è riposta nella scuola, che deve essere il vero motore del cambiamento. “Gli insegnanti adesso passano per dei fannulloni che non vogliono vedersi aumentare l’orario di lavoro. Invece rappresentano piuttosto una figura che va valorizzata. Questo Paese è stato costruito dalle maestre elementari! Dobbiamo per questo coinvolgere gli insegnanti in un grande patto civile. Senza dimenticare che in Italia non esiste un equilibrio fra idea di merito e scuola, o lavoro: per trovare lavoro da noi bisogna conoscere qualcuno non qualcosa”. Renzi rincara la dose. “Anche sinistra bisogna fare passare il valore del merito – ha continuato -. Uguaglianza non vuol dire arrivare allo stesso punto ma partire tutti dallo stesso punto. La cultura deve essere un luogo identitario e va gestita in modo migliore”. Perchè allora candidarsi alle primarie del centrosinistra? “E’ un’occasione per mettersi in gioco. Non possiamo accettare lo spreco della bellezza del nostro Paese, ma  allo stesso tempo io non accetterò premi di consolazione. Non farò come Scalfarotto, come Mastella, come Pecoraro Scanio, la Bindi, come Bertinotti. Se perderò io darò una mano fino all’ultimo giorno,  ma non sono in cerca di una poltrona. Le idee valgono più delle poltrone”. In conclusione ancora un filmato, questa volta tratto dal film di Gabriele Muccino “Alla ricerca della felicità” che riporta un chiaro messaggio: “Se vuoi qualcosa vai e inseguila”. “Non negateci il diritto di puntare in alto – ha concluso Renzi fra gli applausi -. Le primarie sono una reale possibilità, giocatevela votando per chi volete ma votate. Non cerchiamo competizione per rampantismo personale ma per il diritto dell’Italia a un futuro diverso. Non negheremo ai nostri bambini il diritto di sognare”.