“Entro la fine del mese le aziende sanitarie piemontesi avranno a disposizione 10 milioni di euro per abbattere le liste d’attesa, da investire sul personale e partendo dalle situazioni critiche. E nei prossimi giorni definiremo l’azienda sanitaria che avrà la responsabilità sul nuovo Cup unico per le prenotazioni, che è ormai pronto a partire”. Lo ha sottolineato ieri pomeriggio l’assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta nel corso di una relazione sulle liste d’attesa in Consiglio regionale, dove sono state ricostruite tutte le informazioni inviate al Ministero della Salute, in seguito alla richiesta effettuata al Piemonte e alle altre regioni.
“Le risorse saranno definite azienda per azienda sulla base dei piani che i direttori generali presenteranno la prossima settimana all’assessorato alla Sanità – ha aggiunto l’assessore Saitta -. Serviranno ad aumentare l’offerta, saranno destinate al personale pubblico che verrà utilizzato per ampliare gli orari di apertura delle strutture e, se non sarà sufficiente, saranno usate per acquistare prestazioni dal privato accreditato. Si tratta di una risposta immediata, nonostante il vincolo che obbliga il Piemonte e le altre regioni a rispettare il rigido tetto di spesa per il personale, che per legge deve essere dell’1,4% inferiore alla spesa del 2004”.
Una ulteriore spinta verso la riduzione delle liste d’attesa sarà data dal nuovo Cup regionale per le prenotazioni, che sarà avviato nelle prossime settimane. “E’ uno strumento importante, i dati dicono che le Regioni che hanno già realizzato il Cup hanno meno problemi con le liste d’attesa e hanno anche un sistema di informazione superiore e più puntuale – ha precisato l’assessore Saitta -. Servirà a mettere in rete e a disposizione tutte le agende di prenotazione delle strutture pubbliche e del privato accreditato e dunque a ridurre i tempi. Ad oggi invece in Piemonte soltanto il 60% delle prenotazioni per visite e esami passa da un sistema Cup”.
In dettaglio, nel 2017 su 15,6 milioni di prestazioni ambulatoriali erogate fra pubblico e privato accreditato, poco meno di 9,3 milioni (il 60%) sono state prenotate attraverso Cup. La cifra scende appena al 3% (143.000 su 3,9 milioni) se si considera solo il privato accreditato. Per quanto riguarda le prestazioni in regime di ricovero, solo il 41% – 138.000 su 333.000 – sono state prenotate con un sistema Cup. La quota scende appena al 6% se si considera solo il privato accreditato.