Si è svolto sabato scorso ad Asti, in Provincia, il convegno sulla gestione faunistico venatoria nell’Astigiano, con la finalità di analizzare dal punto di vista tecnico e scientifico le problematiche connesse all’incremento delle popolazioni di selvatici, avvalendosi del contributo di esperti della Regione Toscana, in un’ottica di scambio reciproco di conoscenze e competenze professionali. Il dirigente dell’Area Agricoltura Paolo Guercio ha dichiarato: “Abbiamo promosso questa iniziativa, perché l’aumento delle popolazioni di cinghiali e caprioli e la riduzione costante delle popolazioni di selvaggina stanziale richiedono un’approfondita riflessione”. Il neo assessore regionale all’agricoltura e alla caccia Giorgio Ferrero, è intervenuto, sottolineando come sia “molto rilevante un approccio metodologico rigoroso per affrontare la questione, cercando di considerare tutti gli interessi in gioco: tutela ambientale, esigenze degli agricoltori e dei cacciatori, sempre nell’ottica di uno sviluppo complessivo del territorio”. Anche il sindaco di Asti Fabrizio Brignolo si è dimostrato molto interessato all’iniziativa, perché “la conoscenza del territorio, la cultura scientifica e tecnica non possono che favorire uno sviluppo sostenibile integrato e armonico, in cui tutte le istanze dei portatori di interesse vengono prese in considerazione a vantaggio della collettività e perseguendo come prevalente l’interesse pubblico”. Sia il sindaco sia l’assessore regionale hanno posto l’accento sull’importanza del ruolo dell’agricoltura nella provincia di Asti, trattandosi di settore che da sempre è motore di sviluppo e di crescita. Numeroso e attento il pubblico, a riprova dell’interesse e della passione del mondo venatorio, rappresentato anche dalla partecipazione dei vertici delle associazioni e degli ambiti territoriali. “Le relazioni degli esperti faunistici toscani – ha affermato Guercio – hanno offerto un rilevante contributo che potrà anche essere ricompreso nella prossima programmazione faunistica”. Sono state anche presentate due tesi di laurea specialistica sulla Starna e sulla Pernice rossa: il dirigente provinciale ha evidenziato i frutti positivi della collaborazione col mondo accademico, ivi rappresentato da Pier Paolo Mussa, ordinario di zootecnia speciale. Negli ultimi anni molte tesi di laurea, in svariati ambiti, tra cui quello faunistico, sono state redatte dai tirocinanti operanti nell’Area Agricoltura.