SONY DSCL’onorevole Massimo Fiorio ha incontrato di recente all’Orecchio di Venere, nella sede della Croce Rossa di Asti, i volontari e gli operatori degli enti più direttamente chiamati a sostenere le donne vittime di violenza con azioni che spaziano dall’ascolto alla sistemazione in posti letto segreti o comunità protette. “L’obiettivo – spiega il deputato astigiano – era verificare l’efficacia delle misure contenute nella legge contro il femminicidio, approvata quattro mesi fa, e approfondire le possibilità offerte dalla normativa per supportare l’attività sul territorio. Si è trattato di un incontro molto proficuo che ha, tra l’altro, messo in evidenza la professionalità e la grande mole di lavoro svolta dagli operatori, fortemente motivati nonostante le difficoltà che la gestione spinosa dei singoli casi comporta”. Nutrita la delegazione dei volontari del centro di ascolto L’Orecchio di Venere: accanto alla referente Elisa Chechile, il presidente della Croce Rossa Stefano Robino; l’assessore Piero Vercelli ha rappresentato il Comune con l’assistente sociale Agnese Bianco, mentre per l’Asl sono intervenute la dottoressa Roberta Broda e l’assistente sociale Roberta Lanfranco (Direzione Sanitaria del Cardinal Massaia) e per il Cisa Marina Carosso, anche lei assistente sociale. I dati esposti hanno confermato che il problema della violenza alla donna, per gran parte maturata tra le pareti di casa, è in aumento: 220 i passaggi registrati nei quattro anni di attività dell’Orecchio di Venere e 600 i colloqui telefonici, che hanno coinvolto anche uomini e coppie. Centoventi le vittime che si sono rivolte nel 2013 al Pronto Soccorso con lesioni che in 8 casi hanno richiesto il ricovero (per 5 donne il successivo invio al posto letto segreto). Preoccupante l’indicazione fornita dal Comune, che l’anno scorso ha dato protezione a 22 donne e ai loro figli (37 bambini): negli ultimi sei mesi i casi di violenza sono aumentati e non di rado le assistenti sociali hanno dovuto gestire casi di ripetuta violenza in famiglia. Dietro ai maltrattamenti domestici, che come ha fatto presente il Cisa coinvolgono anche le donne straniere, spesso ci sono le tensioni causate dalla crisi economica e dai riflessi della precarietà. Tutti gli enti presenti all’incontro hanno evidenziato come lo sforzo messo in campo per sostenere le vittime di violenza vada ben oltre le risorse economiche a disposizione (da quasi due anni, è stato sottolineato, non sono più stati stanziati fondi regionali), mentre restano aperte questioni importanti come il recupero dei soggetti maltrattanti attraverso un percorso terapeutico. “L’esperienza attuata nell’Astigiano – indica Fiorio – si distingue per il prezioso lavoro di rete, tra volontari e istituzioni,  che consente una pronta risposta ai bisogni delle donne maltrattate: un esempio significativo nel panorama nazionale. Anche per questo, dopo la riunione alla Croce Rossa, mi sono confrontato con il sottosegretario alla Salute Paolo Fadda per verificare la possibilità di finanziare le attività attraverso la legge contro il femminicidio. Fadda ha valutato molto positivamente il lavoro degli operatori e ha espresso l’interesse a incontrarsi con loro ad Asti: mi auguro che questa occasione possa realizzarsi presto”.